L’ex presidente della Colombia Álvaro Uribe è stato condannato a 12 anni di detenzione domiciliare

L’ex presidente della Colombia, Álvaro Uribe Vélez, è stato condannato in primo grado a 12 anni di detenzione domiciliare per aver indotto alcune persone a testimoniare il falso in un processo. La sentenza contro Uribe – la prima condanna di un ex presidente nella storia del paese – era di lunedì ma l’entità della pena è stata comunicata oggi dal tribunale di Bogotà, la capitale. Ora Uribe farà appello ma la giudice Sandra Heredia ha stabilito che la pena detentiva, peraltro superiore a quella richiesta dalla procura (9 anni), venga applicata subito e non dopo il ricorso, come è abituale quando non c’è il rischio che l’imputato fugga. Uribe, presidente dal 2002 al 2010, ha 73 anni ed è stato uno dei politici colombiani più influenti.
L’inchiesta contro di lui era iniziata nel 2018 e riguarda fatti degli anni precedenti: secondo la sentenza, Uribe e un suo avvocato influenzarono esponenti dei gruppi paramilitari colombiani per accusare falsamente il noto senatore di sinistra Iván Cepeda (all’opposizione di Uribe, di centrodestra) di essere coinvolto in affari poco trasparenti. Nel 2018 la Corte Suprema, a cui Uribe si era rivolto per accusare Cepeda, concluse che persone vicine al presidente avevano influenzato alcuni testimoni perché deponessero contro il senatore. Per questo motivo la Corte archiviò l’indagine contro Cepeda e ne avviò una nuova contro Uribe, che nel 2020 si dimise da senatore per farsi giudicare dalla giustizia ordinaria e non dalla Corte, competente per i parlamentari. Ora il caso tornerà lì.


