Il tornello sulle Dolomiti installato dai residenti per rendere un sentiero a pagamento

L'avevano messo come momentanea forma di protesta per i troppi turisti sul monte Seceda, ora l'hanno riattivato

Il tornello sul sentiero delle Odle, sul monte Seceda, in Alto Adige (Carlo Alberto Zanella via Facebook)
Il tornello sul sentiero delle Odle, sul monte Seceda, in Alto Adige (Carlo Alberto Zanella via Facebook)
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Da inizio luglio in Alto Adige c’è un tornello sul sentiero panoramico delle Odle, sul Seceda, un monte che fa parte delle Dolomiti e che si trova in val Gardena. Ce lo ha messo un gruppo di proprietari dei terreni interessati, e serve a far pagare un pedaggio di 5 euro a chiunque voglia attraversare il sentiero, che come tutto il Seceda è un posto molto frequentato dai turisti e da tempo oggetto di un dibattito sull’insostenibilità del troppo turismo in montagna.

Poco tempo dopo l’installazione il tornello era stato disattivato perché non era autorizzato dal Parco naturale Puez-Odle, all’interno del quale si trova il sentiero, o dalla provincia autonoma di Bolzano. Era un’iniziativa autonoma dei residenti per protestare contro il continuo passaggio di turisti, che secondo loro non rispettano la zona e lasciano sporcizia. Ora però il tornello è stato riattivato (non è comunque l’unico sentiero per raggiungere la vetta, anche se la maggior parte dei turisti non lo sa).

Oltre al cartello che indica il pagamento del pedaggio – da cui sono esclusi bambini e residenti – c’è anche una persona che controlla e assiste nel pagamento, che si può fare con carta o in contanti. I promotori dell’iniziativa hanno detto in un comunicato che la decisione di riattivare il tornello è stata presa perché dopo l’installazione, che voleva essere più che altro provocatoria, non li ha contattati «nessun rappresentante politico, nessuna associazione, nessun ente. Dal 4 luglio a oggi: silenzio totale».

Il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha detto: «Per quanto mi risulta, il comune è già intervenuto. Se così non fosse, c’è anche il potere sostitutivo da parte della tutela paesaggistica della provincia, perché non è possibile che ognuno pianti un palo dove ritiene». «Secondo la nostra valutazione non è legittimo», ha aggiunto.

Sempre nel comunicato i promotori dicono che il 22 luglio in un solo giorno sarebbero stati raggiunti circa 8mila visitatori. «I sentieri vengono abbandonati e i prati sono pieni di rifiuti», dicono. Alcune associazioni locali di guide alpine e turismo montano hanno però provato ad aprire una discussione sulle implicazioni dell’iniziativa. Tullio Mussner, presidente dell’associazione Lia da Mont, ha detto a L’AltraMontagna: «Se da un giorno all’altro ogni proprietario di terreni mettesse una tassa per il pedaggio, come andrebbe a finire?». Secondo Mussner il problema è che manca un regolamento della provincia, e chiede che i residenti vengano ricompensati economicamente per il turismo estivo, come avviene in inverno per i proprietari dei terreni attraversati dalle piste di sci.

Secondo una ricerca sul turismo dell’Istituto Demoskopika, per il secondo anno consecutivo l’Alto Adige è con Rimini e Venezia ai primi posti delle destinazioni più esposte al sovraffollamento turistico, con conseguenze sempre maggiori sulla vivibilità dei territori, sulla densità di popolazione, sull’uso delle infrastrutture e sull’impatto ambientale che questi afflussi portano. SALTO, sito di notizie online dell’Alto Adige, ha raccontato come il Seceda in particolare sia stato colpito da questo fenomeno.

Il sentiero delle Odle, sul Seceda, con le sue scenografiche rocce (AP Photo/Matthias Schrader)

Un pezzo di responsabilità è anche di Apple, che una decina di anni fa usò una fotografia del Seceda come sfondo ufficiale per il sistema operativo iOS 7. A settembre di due anni fa poi mostrò nuovamente il Seceda in un breve video ufficiale durante l’evento di presentazione dell’iPhone 15. Il risultato di quella pubblicità involontaria fu un grosso aumento di visitatori, spinti spesso dalla volontà di fare solo un po’ di foto ai panorami per poi andarsene.

Si può salire sulla cima del Seceda anche senza camminare: si parte da Ortisei con una cabinovia che porta alla stazione intermedia di Furnes, a 1.730 metri di altitudine. Da lì con un altro impianto si raggiunge la stazione sulla vetta del Seceda, a 2.500 metri. Per controllare l’afflusso turistico c’è chi chiede un aumento dei prezzi della funivia estiva, chi ne chiede invece la chiusura, mentre la società che la gestisce ha proposto di triplicarne la portata, tra molte polemiche.