La moda dei viaggi internazionali di un giorno

Quelli in cui si prende l'aereo la mattina e si torna la sera: neanche a dirlo hanno una lunga serie di problemi

(AP Photo/Michel Euler, File)
(AP Photo/Michel Euler, File)
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In breve:

  • In Europa e Stati Uniti si è diffuso l’extreme day trip: viaggi internazionali in aereo con partenza all’alba e rientro serale senza pernottamento, diventati popolari grazie a un gruppo Facebook britannico del 2023 con oltre 325mila iscritti.
  • Vengono descritti come modo economico per vedere più posti eliminando i costi di alloggio, e presentati sui social come esperienze emozionanti: i video ottengono migliaia di visualizzazioni e commenti entusiasti.
  • Hanno problemi ambientali e sulle destinazioni: i voli brevi emettono più CO2 per chilometro perché consumano soprattutto al decollo, mentre i turisti in giornata sovraccaricano le aree turistiche senza portare ricchezza locale.

Negli ultimi anni in Europa e negli Stati Uniti si è diffuso il fenomeno dell’extreme day trip, ovvero il turismo in giornata in cui la destinazione viene raggiunta e lasciata in aereo nell’arco di 24 ore. Sono viaggi internazionali – a volte persino intercontinentali – con partenze all’alba e rientri nella tarda serata dello stesso giorno, senza pernottamento e spesso organizzati cercando di spendere il meno possibile.

Il riassunto di questi viaggi viene di frequente condiviso in brevi video sui social network e le destinazioni sono infatti città d’arte o mete molto riconoscibili e facilmente raccontabili online. È un tipo di turismo che neanche a dirlo ha diversi problemi, a partire dall’impatto sulle mete turistiche e sull’ambiente.

Sebbene i viaggi di un giorno di questo tipo non siano una cosa nuova, il fenomeno è diventato particolarmente visibile nell’ultimo anno, da quando sono diventati virali i video di alcuni content creator e influencer di viaggi. Ma non li fanno solo loro, anzi. Gli extreme day trip sono diventati più popolari sopratutto grazie all’apertura nel 2023 di un gruppo Facebook britannico chiamato appunto “Extreme Day Trips”. Oggi sono iscritte più di 325mila persone che si scambiano quotidianamente suggerimenti e condividono le proprie esperienze. Leggendo si trovano consigli per ogni tipo di viaggio: per single, per gruppi di amiche, per famiglie, per anziani. La pagina è gestita da un gruppo di amministratori che organizzano viaggi in giornata: le persone che vogliono partecipare sono sempre moltissime – molte di più dei posti a disposizione – e vengono quindi scelte casualmente dopo aver compilato un modulo online.

Un extreme day trip viene descritto da chi lo fa come un modo pratico ed economicamente accessibile per vedere più posti del mondo e per collezionare più esperienze in meno tempo e con una spesa limitata. Partire e tornare nello stesso giorno permette infatti di eliminare i costi per alloggiare nelle località turistiche, spesso molto alti. Le compagnie aeree low-cost in parte li incentivano proponendo voli di andata e ritorno molto convenienti.

Sui social network l’extreme day trip viene spesso presentato come un’esperienza fuori dall’ordinario, veloce ed emozionante, capace di “rompere la routine” e generare un senso di avventura. I video che li raccontano ottengono migliaia di visualizzazioni e commenti entusiasti: molti utenti si dicono colpiti e dichiarano di voler replicare l’esperienza. Hanno ritmi serrati, e prevedono la visita solo dei luoghi più turistici e fotogenici.

I più estremi sono quelli di chi prende voli intercontinentali. Per esempio il content creator statunitense Kevin Droniak ad aprile ha preso un volo pomeridiano dall’aeroporto di New York ed è atterrato al Cairo, in Egitto, alle 5 del mattino. Ha trascorso qualche ora lì a visitare le piramidi e i dintorni, per poi tornare in aeroporto e rientrare a New York la sera stessa grazie al fuso orario. Lo stesso ha fatto con altri viaggi estremi a Roma, a Parigi, in Islanda, in Irlanda.

A differenza di chi sceglie un viaggio con voli interni all’Europa o agli Stati Uniti – che possono essere molto economici – un volo intercontinentale comporta costi molto più elevati. In questi casi non si tratta quindi di fare un viaggio risparmiando, ma piuttosto per dimostrare di poterlo fare – e poterlo poi condividere sui social.

In alcuni casi addirittura questi viaggi in giornata sono pensati solo per dire di averli fatti: il content creator texano Leo Skepi ha per esempio preso un aereo per New York per andare a mangiare un panino in un ristorante. Qualche follower l’ha poi imitato.

Questo modo di viaggiare contraddice una più generale tendenza che si è diffusa negli ultimi anni a limitare gli spostamenti in aereo per ridurre il proprio impatto ambientale, preferendo per esempio mezzi di trasporto meno impattanti, come il treno, e la narrazione che i paesi che stanno provando a gestire il turismo di massa promuovono, ovvero quella dello slow tourism.

I viaggi in aereo contribuiscono sensibilmente alla produzione dei gas serra che causano il riscaldamento globale, e i voli brevi sono tra le cause più significative delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Questo perché gli aerei consumano soprattutto nella fase di decollo: un volo di breve durata richiede più cherosene per chilometri percorsi rispetto a uno di lunga durata, perché l’aereo decolla più frequentemente.

Oltre all’impatto dato dai voli aerei, sui grandi numeri questo modo di viaggiare potrebbe avere effetti negativi anche sulle destinazioni più scelte, causando ulteriore sovraffollamento e un tipo di turismo che è solitamente poco gradito alle amministrazioni locali. I turisti in giornata hanno per esempio bisogno di usufruire massicciamente dei servizi igienici pubblici e molto spesso preferiscono – per spendere meno – comprare il cibo al supermercato e mangiare negli spazi pubblici, piuttosto che in bar e ristoranti, sovraccaricando le aree turistiche senza portare ricchezza alle attività della zona.