I gruppi Facebook che animano le vecchie foto con l’AI
In Italia moltissime persone poco pratiche con la tecnologia li usano per chiedere ad altri utenti di "ridare vita" a persone care che non ci sono più

Su Facebook esistono da tempo molti gruppi in cui gli utenti condividono vecchie foto personali e ricordi legati a un’epoca passata. Nell’ultimo periodo, oltre a condividere quelle foto gli utenti hanno cominciato a chiedere che vengano “animate” con l’intelligenza artificiale, cioè trasformate in video di pochi secondi in cui i soggetti sembrano prendere vita: battono le palpebre, sorridono e si muovono.
Le richieste sono numerosissime ogni giorno e vengono esaudite in modo spontaneo da altri utenti, gratuitamente. Arrivano spesso da persone in età avanzata che non sanno usare app e software dedicati, come PixVerse, MyHeritage e Deep Nostalgia: altri utenti quindi animano la foto al posto loro e condividono poi il risultato nei commenti del post. Molti spiegano di volere questi video per “rivedere” un parente morto. Nei commenti si leggono spesso ringraziamenti commossi, qualcuno parla di «miracolo».
Uno dei gruppi italiani dove si concentrano maggiormente queste richieste è “io negli anni ’70 c’ero”, dove a giugno di quest’anno i post per richiedere le foto animate sono stati decine al giorno, con migliaia di commenti in cui le persone si complimentavano per i risultati e chiedevano altre immagini animate. Ma ce ne sono anche altri, come AI Animated Photos, ANTICHE FOTO e Foto in soffitta.
Le richieste variano: spesso si tratta di “animare” – o “rianimare”, come viene spesso scritto – le foto pubblicate, che sono per la maggior parte scansioni di vecchie foto stampate. Altre volte si chiede anche di restaurare l’immagine, perché la foto era stata piegata e si è rovinata; oppure ancora di colorare immagini in bianco e nero. Nella maggior parte dei casi si tratta di foto di persone morte, care a chi scrive. In alcuni di cerimonie – matrimoni, più che altro – degli anni ’60 o ’70 in cui erano poche le videocamere disponibili, e la persona desidera “vedere un pezzo” di quell’evento a cui non aveva partecipato, perché magari è il figlio o la figlia di quella coppia. Non è raro imbattersi anche in vecchie foto di classe, gruppi di bambini, fratelli o cugini.
Il risultato dell’animazione – o i risultati, quando succede che più persone realizzino immagini animate della stessa foto – mostra quasi sempre i soggetti mentre si abbracciano. In altri video invece le coppie si baciano, genitori e figli si sorridono o si guardano negli occhi, salutano rivolti verso l’obiettivo o muovono leggermente la testa e gli occhi, dando un’impressione di vita e interazione.
Oltre a voler conservare il video per sé, molti utenti spiegano che desiderano “regalarlo” – cioè farlo vedere – a un familiare per un’occasione speciale, come un compleanno o un anniversario, oppure per commemorare una persona cara scomparsa.
Gli utenti che pubblicano il risultato spesso anticipano che non sono sicuri che questo rispecchi appieno la realtà, visto che per quanto le app che usano l’intelligenza artificiale siano sempre più sofisticate, alcuni dettagli comunque si perdono e il risultato dell’animazione non è sempre tecnicamente perfetto. Spesso si notano errori evidenti o strani dettagli fuori posto: per esempio mani sproporzionate o troppo grandi, soprattutto nei bambini che salutano. Altre volte, oggetti presenti nella foto originale spariscono o vengono deformati.
Si tratta anche di una questione di fisionomia e del modo in cui si muoveva la persona rappresentata nella foto, mai perfettamente replicabili dall’intelligenza artificiale: se il soggetto originario non sorrideva, l’app può generare un sorriso generico che magari non corrisponde al vero modo di sorridere di quella persona, tralasciando dettagli distintivi come la forma dei denti o la presenza o meno di fossette. Inoltre quando i volti si girano di lato l’intelligenza artificiale non sempre ricostruisce correttamente il profilo, sbagliando ad esempio la forma del naso.
Nonostante questo i video sono piuttosto impressionanti da vedere: le persone che condividono le foto spesso si meravigliano di come sia possibile realizzarli, e chiedono spiegazioni agli altri utenti. Il tenore dei commenti è in generale sempre molto positivo ed emozionato, anche se uno degli utenti che animava i video ha scritto a un certo punto di aver deciso di smettere di farlo per via delle troppe richieste e delle critiche ricevute, senza specificare quali.
Come vale in generale per tutte le foto caricate su Facebook, c’è da tenere in considerazione che anche le foto pubblicate in questi gruppi diventano pubbliche e possono essere facilmente scaricate e riutilizzate da chiunque: una cosa a cui magari chi le pubblica solo per farle animare non aveva pensato. C’è poi una questione più etica che riguarda chi “regala” queste immagini animate e non considera che potrebbero provocare dolore, disagio o tristezza nel parente che le vedrà, ancora di più se è una persona anziana, magari non abituata all’uso dell’intelligenza artificiale, che potrebbe restare turbata o persino inquietata.



