Infine il CNR ha un nuovo presidente
Dopo due mesi senza un incaricato, il governo ha scelto Andrea Lenzi per guidare il più importante ente di ricerca in Italia

Dopo due mesi senza una persona incaricata, la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha infine scelto Andrea Lenzi come nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), cioè il più importante ente pubblico che si occupa di ricerca in Italia. La nomina era molto attesa perché la carica era vacante dalla fine dello scorso maggio e aveva portato a numerose difficoltà organizzative e di gestione all’interno del CNR. Il governo aveva inoltre lasciato scadere il consiglio di amministrazione dell’ente, impiegando molto tempo a nominare i nuovi componenti e determinando di fatto una paralisi di buona parte delle attività e delle decisioni economiche dell’ente.
Lenzi ha 72 anni, è un medico ed è professore emerito di endocrinologia, la branca della medicina che studia il sistema endocrino, responsabile tra le altre cose della produzione degli ormoni. È presidente della Scuola superiore di studi avanzati dell’Università di Roma La Sapienza e dal 2013 al 2018 ha fatto parte del Consiglio Superiore di Sanità. Lenzi è inoltre presidente del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita, che ha il compito di fornire al governo consulenze scientifiche su questi temi.
L’incarico a presidente del CNR è a titolo gratuito e durerà due anni perché Lenzi è già andato in pensione. Dopo essere stato nominato, Lenzi ha detto di voler «valorizzare l’Ente e contribuire concretamente alla crescita della ricerca scientifica», ma dovrà confrontarsi con la riduzione di spesa proprio per la ricerca decisa negli ultimi anni dal governo.
Lenzi succede a Maria Chiara Carrozza, che era stata nominata nel 2021 e il cui mandato era poi scaduto il 27 maggio. La scadenza del mandato era nota da tempo e il governo avrebbe potuto avviare la procedura per scegliere un successore già alla fine dello scorso dicembre, quando si era insediata la commissione scientifica che prepara il bando.
A metà giugno Bernini aveva intanto nominato i nuovi componenti del consiglio di amministrazione, con grande ritardo considerato che le cariche erano vacanti dal 21 marzo. Senza un consiglio di amministrazione non era stato possibile approvare il bilancio né sbloccare i fondi necessari per bandire concorsi, fare accordi internazionali e attirare nuovi ricercatori e nuove ricercatrici dall’estero. I ritardi erano stati imputati a difficoltà nella maggioranza di governo a trovare persone che soddisfacessero i principali partiti che la compongono.
La nomina del presidente era attesa soprattutto perché spetterà a Lenzi decidere le nuove assunzioni, le nomine e i rinnovi dei direttori degli 88 istituti del CNR. La presidenza decide anche le stabilizzazioni di chi ha un contratto a termine, in un ente che ha circa 4mila precari su un totale di oltre 12mila persone.



