La violenta protesta nei cantieri dell’alta velocità in Val di Susa 

Centinaia di manifestanti no TAV hanno bloccato un tratto dell'autostrada, danneggiato e incendiato parte dei cantieri

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
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Sabato in Val di Susa, la zona del Piemonte dove da anni si protesta contro la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità, c’è stata una protesta, piuttosto violenta: centinaia di manifestanti del Movimento no TAV (TAV è l’acronimo di “Treno ad Alta Velocità”) hanno occupato un tratto dell’autostrada A32, sfondato le recinzioni dei cantieri, dato fuoco ad alcuni bagni chimici e lanciato pietre e bombe carta. La polizia ha risposto con gli idranti e una parte di traffico è rimasta bloccata per ore.

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La protesta si è concentrata nei cantieri all’altezza di Chiomonte e San Didero, tra Torino e il confine con la Francia: i manifestanti hanno divelto la recinzione che separa i cantieri dall’autostrada abbattendo le reti con sassi e aste di ferro e rimuovendo il filo spinato. I manifestanti che hanno occupato l’autostrada l’hanno bloccata con reti e assi di legno: a quel punto hanno incendiato alcuni cumuli di erba secca. A Traduerivi, frazione di Susa, dove c’è un altro cantiere, i manifestanti hanno dato fuoco a un container.

Si sono formate lunghe code di automobili e fino a poco prima delle 20 il tratto autostradale della Torino-Bardonecchia all’altezza di San Didero è rimasto chiuso, poi è stato riaperto in direzione Francia.

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La protesta è nata da una parte di manifestanti che ha abbandonato un corteo pacifico iniziato oggi all’ora di pranzo e si è diretta ai cantieri: il corteo, di migliaia di persone, era iniziato oggi alle 13 a Venaus, comune vicino alla Val di Susa, per protestare come molte altre volte contro la costruzione della linea. Il corteo era diretto verso il comune di Susa: a un certo punto una parte dei manifestanti – nell’ordine delle centinaia, non si sa di preciso quanti – si è staccata e si è diretta verso il cantiere di Chiomonte, lanciando pietre e bombe carta.