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  • Mercoledì 23 luglio 2025

A Teheran è stato indetto un giorno festivo per risparmiare acqua

In tutto l’Iran è in corso la più grave crisi idrica dei tempi recenti, che si è aggiunta a un periodo già molto complicato

Un uomo versa dell'acqua sulla testa di un tassista per rinfrescarlo, Teheran, 22 luglio 2025
Un uomo versa dell'acqua sulla testa di un tassista per rinfrescarlo, Teheran, 22 luglio 2025 (Xinhua via ZUMA Press)
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In tutta la provincia di Teheran, la capitale dell’Iran, mercoledì 23 luglio è stato dichiarato in via eccezionale un giorno festivo per risparmiare acqua. L’Iran sta affrontando la più grave crisi idrica nella sua storia recente, e Teheran, dove vivono più di 14 milioni di persone, rischia di rimanere senz’acqua se non saranno messi in atto razionamenti forzati o se non si interromperà la grave siccità che va avanti da anni e che ha contribuito a esaurire le riserve d’acqua.

Tutto questo sta avvenendo mentre in Iran fa caldissimo. Nei giorni scorsi a Teheran le temperature sono arrivate a 40 gradi, mentre nel resto del paese hanno superato i 50. Il 19 luglio nella città di Shabankareh è stata raggiunta una temperatura di 52,8 gradi, che è la più alta registrata quest’anno da una stazione meteorologica ufficiale in tutto il mondo.

Le autorità iraniane stanno chiedendo alla popolazione di ridurre il proprio consumo di acqua di almeno il 20 per cento, e hanno consigliato di comprare dei serbatoi a uso domestico per conservare acqua in caso di interruzioni del servizio pubblico. «Teheran sta rimanendo senz’acqua, e se le cose continuano così non saremo più in grado di rifornire la città», ha detto martedì il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Il giorno di vacanza è stato indetto anche per risparmiare energia elettrica, di cui c’è ugualmente carenza.

Alcuni uomini bevono acqua da un distributore pubblico a Teheran, 22 luglio 2025

Alcuni uomini bevono acqua da un distributore pubblico a Teheran, 22 luglio 2025 (Xinhua via ZUMA Press)

La situazione attuale è il risultato di anni di siccità e cattiva gestione delle risorse idriche. È da cinque anni che in Iran piove meno della media, ma nel 2025 la situazione è stata particolarmente grave: le piogge hanno raggiunto  il livello più basso degli ultimi 60 anni. Questo ha provocato un abbassamento drastico dei grandi bacini artificiali costruiti a partire dagli anni Cinquanta per rifornire Teheran e il resto del paese: il livello delle riserve è attualmente tra il 50 e il 70 per cento in meno dello stesso periodo dell’anno scorso.

La diga di Amir Kabir in una foto del 2022

La diga di Amir Kabir in una foto del 2022 (EPA/ABEDIN TAHERKENAREH)

In questi mesi alcuni video pubblicati sui social media da influencer che mostrano il drastico abbassamento delle riserve d’acqua sono diventati estremamente popolari e hanno contribuito ad aumentare la preoccupazione.

Oltre alla siccità ha contribuito alla crisi idrica un uso eccessivo dell’acqua da parte dell’agricoltura. Da mesi gli agricoltori iraniani protestano perché le autorità, nel tentativo di contenere i consumi, hanno ridotto la quantità di acqua immessa nei canali di irrigazione. Il governo ha annunciato grandi piani infrastrutturali per rendere più efficiente il consumo di acqua a uso agricolo, ma questi piani sono molto costosi, e al momento l’Iran si trova in una crisi economica grave, anche a causa delle sanzioni imposte dall’Occidente.

L’Iran ha anche avviato negoziati con quattro paesi vicini (Turkmenistan, Afghanistan, Tagikistan e Uzbekistan) per cercare di importare acqua dall’estero.

Da settimane soprattutto nei quartieri meridionali di Teheran ci sono interruzioni della fornitura d’acqua alle case che possono durare anche molte ore. Gli abitanti ritengono che questi tagli siano un modo per risparmiare acqua, ma finora le autorità cittadine avevano sempre detto che si era trattato di problemi di pressione degli impianti. Il governo ha detto però che dopo l’imposizione del giorno di festa potrebbe cominciare il razionamento.