La ministra francese Rachida Dati e l’ex capo di Renault Carlos Ghosn saranno processati in Francia per corruzione e traffico di influenze

La ministra della Cultura del governo francese Rachida Dati e l’ex capo di Nissan-Renault Carlos Ghosn sono stati rinviati a giudizio in Francia per corruzione e traffico di influenze. L’inchiesta riguarda un compenso da 900mila euro che Dati ricevette dal gruppo mentre era anche europarlamentare, tra il 2009 e il 2019, per una consulenza che non sarebbe mai avvenuta: secondo la procura i soldi sarebbero stati un pagamento per le attività illecite di lobbying condotte al Parlamento europeo.
Dati, che fa parte del partito dei Repubblicani (di centrodestra), è una politica di rilievo in Francia. A gennaio 2024 aveva detto anche di volersi candidare come sindaca di Parigi alle comunali del 2026 (al momento, oltre al ruolo di ministra, ricopre anche quello di sindaca del settimo arrondissement, uno dei municipi della città). Si era già candidata nel 2020, ma aveva perso contro l’attuale sindaca Anne Hidalgo.
Anche Ghosn è un personaggio piuttosto noto: è stato uno dei manager del settore automobilistico più importanti al mondo e da diversi anni è coinvolto in una serie di inchieste giudiziarie in cui è accusato di vari reati commessi mentre era a capo di Nissan. Era stato arrestato per la prima volta nel novembre del 2018 in Giappone, dove era sotto processo per quei reati, ed era poi scappato in modo rocambolesco in Libano nel dicembre 2019. Ora su di lui pendono vari mandati di cattura internazionali, e gli è stato vietato di lasciare il paese.
I due imputati dovranno presentarsi dal giudice per l’udienza preliminare il 29 settembre, ma non è chiaro quando inizierà la fase del dibattimento, né se Ghosn sarà presente in aula, dato cha al momento non può andarsene dal Libano. Dati rischia tra le altre cose di ricevere una condanna all’incandidabilità.


