Lunedì Israele ha attaccato anche alcuni edifici dell’OMS a Deir al Balah

Deir al Balah dopo un bombardamento, lunedì 21 luglio 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Deir al Balah dopo un bombardamento, lunedì 21 luglio 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Durante le operazioni militari di lunedì a Deir al Balah, al centro della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha colpito il principale magazzino dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’agenzia dell’ONU per la salute, e gli edifici dove vivono i dipendenti. Lo ha raccontato il direttore della stessa OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus: le residenze sono state colpite tre volte da attacchi aerei e si è sviluppato un incendio.

Secondo quanto riferito dai dipendenti dell’OMS, i militari israeliani sono poi entrati nei locali, hanno obbligato donne e bambini (familiari dei dipendenti) a spostarsi verso l’area di al Mawasi e hanno «ammanettato, spogliato e interrogato sul posto, sotto la minaccia di armi» alcuni componenti dello staff. Quattro dipendenti sono stati arrestati: tre sono stati rilasciati nelle ore successive, uno è ancora detenuto. Gli attacchi hanno anche danneggiato il magazzino, già a corto di rifornimenti per il lungo blocco agli ingressi di materiale sanitario nella Striscia imposto da Israele.

Lunedì Deir al Balah è stata al centro degli attacchi e delle operazioni di terra dell’esercito israeliano: è una città dove fino a ieri i bombardamenti erano stati meno sistematici e devastanti che altrove e dove l’esercito era entrato una sola volta, per una breve operazione di ricerca di ostaggi. A Deir al Balah hanno trovato rifugio più di centomila palestinesi, ma ci sono anche le principali sedi e residenze delle ong ancora operative e delle agenzie delle Nazioni Unite. Sono edifici la cui ubicazione è nota all’esercito israeliano: secondo il diritto internazionale non dovrebbero essere coinvolti nelle operazioni militari.