È morto Ozzy Osbourne

Il cantante dei Black Sabbath aveva 76 anni ed era malato da tempo: fu uno dei più influenti nel rock e nel metal tra anni Settanta e Ottanta

Ozzy Osbourne nel 2022 (AP Photo/Ashley Landis)
Ozzy Osbourne nel 2022 (AP Photo/Ashley Landis)
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Ozzy Osbourne, cantante e fondatore dei Black Sabbath e tra i principali protagonisti della musica rock e metal degli anni Settanta e Ottanta, è morto a 76 anni. Lo ha annunciato la sua famiglia. Nel 2020 aveva detto di avere il morbo di Parkinson, e appena un paio di settimane fa si era esibito insieme al chitarrista Tony Iommi, al bassista Geezer Butler e al batterista Bill Ward, membri della formazione originale dei Black Sabbath, nell’ultimo concerto del gruppo a Birmingham, in Inghilterra.

Con i lunghi capelli lisci, spesso tinti di nero, e gli immancabili occhiali da sole rotondi, Osbourne era diventato uno dei personaggi più riconoscibili dell’heavy metal. La sua voce inconfondibile, la presenza scenica e il formidabile gusto per lo spettacolo hanno avuto una profonda influenza nell’evoluzione dell’heavy metal, contribuendo a definire l’estetica cupa e il suono ruvido e distorto tipici del genere.

In oltre cinquant’anni di carriera ha pubblicato decine di dischi, sia con i Black Sabbath che da solista, affiancato anche in questo caso da musicisti mitici come il chitarrista Randy Rhoads e spaziando tra hard rock, heavy metal e suoni più sperimentali.

Fin dall’inizio le sue canzoni parlarono di occultismo (spesso in riferimento alle teorie dell’esoterista britannico Aleister Crowley), guerre, malattia, paganesimo e morte, temi che sarebbero poi diventati caratteristici dell’heavy metal in generale.

Ma Osbourne fu una figura di riferimento anche per il suo approccio concertistico: sul palco era imprevedibile e teatrale, e amava stupire il pubblico con gesti molto provocatori. Celebre è l’episodio del 1982 in cui, durante un concerto, morse la testa a un pipistrello lanciato sul palco, convinto che fosse finto.

A partire dagli anni Ottanta si trasferì stabilmente negli Stati Uniti, dove negli anni Duemila diventò un personaggio televisivo di grande fama grazie a The Osbournes, un famoso reality show di cui fu protagonista con la famiglia su MTV.

Durante l’ultimo concerto a Birmingham Osbourne era stato costretto a cantare quasi sempre da seduto, e in molti casi aveva faticato a sostenere la voce e a controllare le corde vocali, compromesse dalla malattia; il pubblico lo aveva sostenuto praticamente sempre, incitandolo con cori e applausi e concludendo le strofe al posto suo.

Osbourne era nato il 3 dicembre 1948 a Birmingham, in una famiglia della classe operaia. Cominciò a interessarsi alla musica fin da bambino e formò la prima band a 14 anni. Dopo varie esperienze con gruppi locali, lasciò un annuncio in un negozio di dischi per formare una band: a notarlo fu Iommi, che lo conosceva di vista dai tempi della scuola e decise di contattarlo. Insieme al bassista Geezer Butler e al batterista Bill Ward formarono i Polka Tulk Blues Band, che poi sarebbero diventati per l’appunto i Black Sabbath.

Il cinema dell’orrore e una certa fascinazione per l’occultismo furono degli importanti riferimenti. Il nome della band è un tributo al titolo statunitense del film I tre volti della paura, del regista italiano Mario Bava.

Pubblicarono il primo, omonimo disco nel 1970, proponendo fin da subito un suono oscuro, cupo e molto più pesante rispetto a quello delle altre band contemporanee, che a molti critici musicali del tempo ricordò il fragore delle fabbriche e l’ambiente industriale di Birmingham. I Black Sabbath però diventarono davvero famosi con Paranoid, il loro secondo disco, uscito nello stesso anno, considerato uno dei migliori del decennio. Negli anni successivi Paranoid avrebbe ispirato i suoni e gli stili di decenni di musica metal e hard rock, specialmente per quanto riguarda sottogeneri come il doom, lo stoner e lo sludge.

Il modo di cantare di Osbourne, lamentoso e fortemente espressivo, diventò un modello per molte band del tempo, e i riff distorti e cupi della chitarra di Iommi sarebbero stati ripresi, rielaborati e omaggiati così tante volte da diventare una specie di cliché.

La formazione originale della band pubblicò altri sei dischi: Master of Reality (1971), Vol. 4 (1972), Sabbath Bloody Sabbath (1973), Sabotage (1975), Technical Ecstasy (1976) e Never Say Die! (1978), che fu più che altro massacrato dalla critica. A causa dell’insuccesso di quell’album, delle molte incomprensioni con gli altri membri della band e di una grave dipendenza da alcol e cocaina, Osbourne decise di lasciare i Black Sabbath per dedicarsi alla carriera solista.

Dopo un periodo di depressione durato un paio d’anni, Osbourne pubblicò Blizzard of Ozz, il suo primo disco da solista, con una formazione di musicisti straordinaria: Lee Kerslake alla batteria, Bob Daisley al basso, Don Airey alle tastiere e soprattutto Randy Rhoads, talentuoso chitarrista che con il suo stile virtuosistico e melodico fu determinante nel rinnovare il suono di Osbourne.

Insieme, Osbourne e Rhoads crearono canzoni che oggi sono considerate dei classici del repertorio metal, come “Crazy Train”. Osbourne rimase un musicista molto celebre fino alla metà degli anni Novanta, quando ebbe un periodo di declino.

All’inizio degli anni Duemila la sua popolarità fu rilanciata dal reality show The Osbournes, trasmesso su MTV dal 2002 al 2005. La serie seguiva la vita quotidiana di Osbourne, della moglie Sharon e dei figli Jack e Kelly, mostrando in una chiave ironica e disfunzionale la loro vita familiare.

Continuò a pubblicare dischi da solista e a esibirsi dal vivo da solo e in sporadiche reunion con i Black Sabbath fino al 2022. Oltre alla carriera musicale, Osbourne si dimostrò anche un abile organizzatore di concerti, grazie anche al ruolo della moglie e manager Sharon Osbourne. Insieme idearono l’Ozzfest, un festival itinerante dedicato all’heavy metal e all’hard rock che, a partire dalla metà degli anni Novanta, contribuì a dare visibilità a una nuova generazione di band come Slipknot, System of a Down, Korn e Limp Bizkit, esponenti del cosiddetto nu metal.

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