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  • Lunedì 21 luglio 2025

Il processo contro un’ereditiera tedesca accusata di aver fatto rapire i propri figli

È in corso ad Amburgo, ed è seguitissimo per la fama della famiglia, la violenza dell'accaduto e le persone coinvolte

(Marcus Brandt/dpa-POOL/dpa)
(Marcus Brandt/dpa-POOL/dpa)
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Lo scorso 11 luglio, ad Amburgo, in Germania, è iniziato il seguitissimo processo contro Christina Block, erede della nota catena di ristoranti tedesca Block House. Block è accusata di aver ingaggiato una società privata per far rapire i due figli più piccoli dei quattro avuti con l’ex marito, Stephan Hensel.

Il rapimento era avvenuto nella notte tra il 31 dicembre 2023 e l’1 gennaio 2024, mentre i due figli di Block — che all’epoca avevano 10 e 13 anni — stavano guardando i fuochi d’artificio insieme al padre, vicino alla casa nel sud della Danimarca dove vivevano. Nel 2021 Hensel aveva infatti ottenuto da un tribunale danese la custodia esclusiva dei due figli.

Secondo l’accusa tra i presunti complici di Block ci sarebbero Gerhard Delling, ex giornalista sportivo e suo attuale compagno, e August Hanning, che fu capo del Bundesnachrichtendienst (BND), i servizi segreti tedeschi, tra il 1998 e il 2005, e che secondo l’accusa avrebbe messo in contatto Block e la società che ha eseguito il rapimento. Del gruppo di rapitori avrebbero fatto parte anche tre cittadini israeliani residenti in Germania, tra cui Tal Sasson, un ex agente del Mossad, l’intelligence israeliana.

I rapitori hanno prima aggredito e immobilizzato Hensel, per poi caricare i due figli su un’auto e portarli in una fattoria nel Baden-Württemberg, nel sud della Germania, dove sono stati trattenuti in una roulotte. Il giorno dopo, Block li avrebbe raggiunti e portati nella sua casa di Amburgo, dove nei giorni successivi i bambini sono stati trovati dalla polizia danese grazie a un dispositivo di localizzazione che Hensel aveva fatto indossare a uno dei due. Secondo l’accusa, nel tragitto in auto fino a Baden-Württemberg i due bambini sarebbero stati imbavagliati e minacciati di morte.

Block è inoltre accusata di aver incaricato il gruppo di introdurre materiale pedopornografico nell’abitazione danese di Hensel, al fine di screditare la sua immagine e accusarlo di pedofilia. I due figli erano inizialmente stati affidati a Block da un tribunale tedesco, ma nel 2021 la sentenza di un tribunale danese aveva dato la custodia esclusiva a Hensel: Block aveva provato a ottenere una nuova sentenza favorevole senza riuscirci.

(Marcus Brandt/dpa-POOL/dpa)

Block ha negato tutte le accuse a suo carico, sostenendo che il rapimento fosse stato organizzato da sua madre, deceduta nove mesi prima dei fatti. Secondo la sua versione, sarebbe stata lei a finanziare e pianificare l’intera operazione, organizzata in molti mesi e costata diverse centinaia di migliaia di euro. In caso di condanna, Block rischia fino a dieci anni di carcere. Delling, il compagno di Block, è invece accusato di aver collaborato all’organizzazione del rapimento e di averla aiutata a portare i bambini ad Amburgo. Anche lui respinge tutte le accuse.

Sarà un processo molto lungo, durante il quale saranno ascoltati 141 testimoni e 22 tra periti ed esperti. Le udienze potrebbero protrarsi fino a Natale.