La nuova vita dell’eclettico castello di Sammezzano
Una famiglia di imprenditori fiorentini è diventata proprietaria della tenuta abbandonata, e ora può restaurarla per farci un museo e un albergo

Da ieri il castello di Sammezzano, uno dei principali esempi di edifici d’arte eclettica orientalista del mondo che si trova a una trentina di chilometri da Firenze, ha un nuovo proprietario: la famiglia Moretti, in particolare Ginevra e suo padre Giorgio, fondatore del gruppo Dedalus che fornisce sistemi informatici per la sanità. Tra le altre cose i Moretti hanno anche contribuito a creare la Fondazione “Angeli del Bello”, che si occupa di “decoro” nelle città. L’obiettivo della nuova proprietà è mettere in sicurezza il castello e il parco che lo circonda, creare un albergo e rendere visitabile entro un paio d’anni l’edificio, dove verrà creato anche un museo.
Il castello, finora non visitabile se non in rarissime giornate di apertura organizzate con la collaborazione del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), ha una lunga storia. Durante il Rinascimento l’area in cui si trova era usata come tenuta di caccia dai Medici e poi dagli Ximenes, una famiglia originaria della Spagna. Alla fine del Cinquecento Ferdinando Odoardo Ximenes d’Aragona fece costruire una villa con giardini che tra il 1853 e il 1889 fu ampiamente modificata da un suo successore, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona.
Panciatichi era architetto, botanico e bibliofilo. Era anche appassionato di arte araba, perciò fece ristrutturare il castello ispirandosi tra le altre cose all’Alhambra di Granada: ne uscì un edificio orientalista che metteva insieme diversi stili architettonici, con 13 sale monumentali tutte diverse tra loro, stucchi, colonne e nicchie tipiche dell’arte indiana e moresca, e iscrizioni di motti in italiano e latino.

Una foto del castello (Foto via FAI)
Nel 1927 fu dichiarato bene di interesse pubblico, e alla fine della guerra la proprietà fu ceduta a una società privata, che la trasformò in un albergo di lusso, poi chiuso nel 1990. Tutti i tentativi di recupero fatti nel tempo tuttavia sono falliti. Nel 1999 il complesso fu acquistato dalla Sammezzano Castle Srl, che avrebbe a sua volta voluto farne un hotel di lusso, però il progetto fu bloccato per ragioni economiche. Ne seguirono quattro aste giudiziarie mai aggiudicate e il castello tornò di proprietà della Sammezzano Castle, che nel 2017 fallì. Due anni dopo la società uscì dal fallimento e tornò proprietaria del bene, per poi finire in liquidazione giudiziale nel gennaio del 2023.
Dopodiché ad agosto del 2024 la famiglia Moretti fece una proposta di acquisto del castello e della tenuta, attraverso la società SMZ Srl creata apposta per lo scopo. Andato a buon fine l’acquisto, per circa 19 milioni di euro, per la conclusione effettiva dell’operazione era necessario attendere la fine del periodo in cui lo Stato avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione. Scaduti i termini, giovedì, è stato firmato l’atto notarile che prova come le prelazioni non siano state esercitate (del resto lo Stato in tutti questi anni si era disinteressato del castello, nonostante le campagne di comitati e attivisti).
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Il progetto della SMZ prevede la creazione di un albergo di lusso e spazi per l’organizzazione di eventi, con l’obiettivo di rendere sostenibile il mantenimento di un’area museale (che sarà realizzata al piano nobile del castello) e del parco storico che lo circonda. Prima di tutto sarà però necessario un restauro generale: sarà abbattuto lo scheletro in cemento armato realizzato negli anni Settanta per ampliare l’albergo, sarà messo in sicurezza il tetto, sarà pulito il sottobosco, e saranno risistemate alcune strade del parco. Per l’avvio dei lavori servirà l’approvazione della Soprintendenza, visto che il castello e il parco sono beni tutelati.

La sala dei pavoni (Alessandro Frignani, Comitato FPXA)
Ginevra Moretti ha detto che oggi, venerdì 18 luglio, sarebbero state inviate le domande necessarie per poter applicare l’articolo 27 del decreto legislativo numero 42 del 2024 che permette lavori urgenti di messa in sicurezza, lavori per cui, ha fatto sapere, «abbiamo già pronte le imprese». Moretti ha aggiunto che inizialmente erano stati previsti 50 milioni di euro di investimento per la ristrutturazione, ma che probabilmente la cifra si aggirerà intorno agli 80. Nel frattempo, per l’occasione del passaggio di proprietà, il castello è stato illuminato con il tricolore.



