Quest’anno negli Stati Uniti sono state eseguite 26 condanne a morte, il numero più alto dal 2015

Proteste contro la pena di morte fuori dal centro di detenzione di Broad River, Columbia, Carolina del Sud, 13 giugno 2025 (AP Photo/Allen G. Breed)
Proteste contro la pena di morte fuori dal centro di detenzione di Broad River, Columbia, Carolina del Sud, 13 giugno 2025 (AP Photo/Allen G. Breed)

Quest’anno negli Stati Uniti sono state eseguite 26 condanne a morte, il numero più alto dal 2015 quando erano state ventotto in tutto l’anno. Martedì 15 luglio Michael Bell, di 54 anni, è stato ucciso tramite un’iniezione letale nel penitenziario statale di Raiford, Florida, alle 18:25 ora locale. È stata la ventiseiesima persona a morire per pena di morte nel paese nel 2025. Altre nove esecuzioni sono previste per il resto dell’anno.

Delle ventisei esecuzioni, ventuno sono state fatte tramite iniezione letale; due tramite fucilazione, in South Carolina, che sono state anche le prime per fucilazione nella storia dello stato, e le prime degli ultimi 15 anni negli Stati Uniti; tre con il metodo dell’ipossia da azoto utilizzato per la prima volta al mondo dall’Alabama nel 2024 e paragonato dagli esperti delle Nazioni Unite a una forma di «tortura».

– Leggi anche: La prima condanna a morte con l’ipossia da azoto al mondo

Secondo il Death Penalty Information Center, un’associazione non profit che si oppone alla pena di morte, «l’aumento delle esecuzioni quest’anno è il risultato delle decisioni di pochi rappresentanti eletti in un numero limitato di stati». Queste esecuzioni sono «altamente concentrate geograficamente»: più della metà è avvenuta in Florida, Texas e South Carolina.

Numero di esecuzioni per stato: Arizona, Indiana, Tennessee, Mississippi e Louisiana 1; Oklahoma 2; Alabama 3; South Carolina e Texas 4; Florida 8.