La procura di Milano ha chiesto l’arresto di un assessore comunale e di un importante costruttore nell’ambito delle inchieste sull’urbanistica

Cantieri sequestrati tra via Valtellina e via Lepontina, a Milano, 7 novembre 2024 (ANSA/ ANDREA FASANI)
Cantieri sequestrati tra via Valtellina e via Lepontina, a Milano, 7 novembre 2024 (ANSA/ ANDREA FASANI)

La procura di Milano ha chiesto al giudice per le indagini preliminari (gip) di disporre l’arresto di sei persone indagate nell’ambito delle grandi inchieste sull’urbanistica a Milano. Il caso riguarda una serie di presunti abusi commessi negli ultimi anni da persone che lavorano nell’amministrazione di Milano, costruttori e progettisti per accelerare la costruzione di nuovi palazzi in città.

Tra le sei persone ci sono Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana e prima persona direttamente coinvolta in queste indagini tra i membri della giunta guidata dal sindaco Beppe Sala, e Manfredi Catella, presidente della grande società di sviluppo immobiliare Coima, che a Milano ha costruito moltissimi progetti tra cui una gran parte delle nuove costruzioni del quartiere di Porta Nuova, e sta lavorando alla costruzione del villaggio olimpico per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Ci sono poi un costruttore, due membri della commissione paesaggio del comune di Milano e un architetto.

Gli indagati sono stati convocati dal gip la prossima settimana per l’interrogatorio preventivo, una misura introdotta con l’ultima riforma della giustizia. Dopo averli sentiti, il giudice deciderà se ordinare gli arresti domiciliari o se convertire la richiesta della procura in un’altra misura cautelare o non disporne nessuna. Il primo arresto legato a queste inchieste era avvenuto a maggio e aveva coinvolto un ex dirigente del comune di Milano, Giovanni Oggioni. Per quasi due anni le indagini sui presunti abusi edilizi a Milano avevano bloccato i cantieri in città, che sono ripartiti solo nelle ultime settimane dopo nuove regole più restrittive introdotte dal comune.

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