Sono state confermate le condanne al boss Francesco Bidognetti e al suo ex avvocato, per le minacce a Roberto Saviano

Roberto Saviano, in lacrime, abbracciato dall'avvocato Antonio Nobile durante la lettura della sentenza (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Roberto Saviano, in lacrime, abbracciato dall'avvocato Antonio Nobile durante la lettura della sentenza (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne a Francesco Bidognetti, boss del clan dei Casalesi, e al suo ex avvocato Michele Santonastaso per le minacce rivolte nel 2008 allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione. All’epoca Saviano era già sotto scorta per le minacce ricevute negli anni precedenti da altri esponenti della criminalità organizzata, mentre la protezione per Capacchione venne decisa in seguito a quelle intimidazioni. La condanna a Bidognetti è di un anno e mezzo di carcere, quella a Santonastaso di un anno e due mesi.

In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera Saviano ha definito la sentenza di oggi come «la più importante» della sua vita. I due erano accusati di minacce aggravate dal metodo mafioso, che erano avvenute durante uno dei processi più importanti sulla camorra, noto con il nome di “Spartacus”. Le minacce erano contenute in un documento che l’avvocato Santonastaso lesse durante l’udienza del 13 marzo 2008 e che era firmato da Bidognetti e da Antonio Iovine, un altro boss che poi decise di collaborare con la giustizia.

Nel 2014 Bidognetti era stato assolto in primo grado per le stesse accuse, ma poi quella prima sentenza era stata dichiarata nulla dalla Corte d’Appello di Napoli per incompetenza territoriale e il procedimento era stato trasferito a Roma, dove nel 2021 sia lui che Santonastaso erano stati condannati una prima volta per le minacce. All’uscita dall’aula del tribunale Saviano ha detto, molto emozionato, «mi hanno rubato la vita». Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra novanta giorni.