La Corte europea dei diritti dell’uomo ha detto che l’atleta Caster Semenya non ha avuto un processo equo nel caso delle regole sui livelli di testosterone

(Joel Marklund/Bildbyran via ZUMA Press/ANSA)
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Giovedì, confermando una sentenza del 2023, la Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che la Svizzera non ha garantito un processo equo all’atleta sudafricana Caster Semenya: il suo caso è uno dei più noti e discussi dell’atletica leggera per quanto riguarda l’iperandrogenismo, ovvero la condizione che si verifica quando il corpo di una donna produce naturalmente livelli di ormoni maschili tali da far presumere che ne possa trarre dei vantaggi competitivi. Il caso si è svolto in Svizzera perché lì hanno sede le maggiori organizzazioni sportive internazionali e i relativi tribunali: la vicenda è tornata alla CEDU dopo un appello presentato dalla Svizzera contro la sentenza del 2023.

Il caso di Semenya riguarda alcune regole della Federazione internazionale dell’atletica leggera (World Athletics), che le avevano impedito di gareggiare senza prima aver abbassato il proprio tasso di testosterone. Semenya aveva fatto ricorso contro queste regole nel 2019, perdendo la causa prima al Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna (TAS) e poi alla Corte suprema svizzera, il più alto grado della giustizia svizzera, che nel 2020 confermò la sentenza del TAS. In entrambi i casi i tribunali svizzeri avevano ritenuto necessaria l’esistenza di tali regole per garantire competitività e concorrenza in ambito professionistico femminile.

La sentenza della CEDU non entra nel merito delle regole della World Athletics, ma si limita a stabilire che la Corte suprema svizzera non ha esaminato in maniera sufficientemente rigorosa i ricorsi di Semenya, violando l’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quello sul diritto a un processo equo, imparziale e rigoroso. La CEDU ha ordinato alla Svizzera di risarcire Semenya con 80mila euro per le spese legali da lei sostenute: una possibile conseguenza della sentenza è che il caso venga nuovamente inviato ai tribunali svizzeri per essere riconsiderato, anche se al momento non ci sono indicazioni concrete in questo senso.