• Mondo
  • Lunedì 7 luglio 2025

In Australia è stata condannata la donna che aveva avvelenato e ucciso tre parenti con dei funghi

Erin Patterson aveva servito l'Amanita falloide durante un pranzo

Erin Patterson fuori dal tribunale durante un'udienza del processo a Melbourne, Australia, 15 aprile 2025 (EPA/JAMES ROSS via ANSA)
Erin Patterson fuori dal tribunale durante un'udienza del processo a Melbourne, Australia, 15 aprile 2025 (EPA/JAMES ROSS via ANSA)
Caricamento player

Un tribunale dello stato di Victoria, in Australia, ha condannato una donna per aver avvelenato e ucciso tre suoi parenti con dei funghi serviti durante un pranzo a casa sua nel 2023. La 50enne Erin Patterson è stata anche giudicata colpevole dalla giuria del tentato omicidio di un’altra persona, sempre con l’uso dei funghi. La pena deve essere ancora comunicata.

In Australia si è discusso molto del caso di Patterson, che era stata arrestata nel novembre del 2023, e il processo era stato seguito con attenzione nel paese. La vicenda era cominciata il 29 luglio del 2023 con un pranzo a casa di Patterson, che viveva a Leongatha, una cittadina circa 130 chilometri a sud-est di Melbourne. Al pranzo c’erano Gail e Don Patterson, i genitori del suo ex marito, la sorella di Gail, Heather, e Ian Wilkinson, marito di quest’ultima e pastore della chiesa battista nella vicina Korumburra. Oltre a loro c’erano i due figli avuti da Erin Patterson assieme al figlio dei Patterson (il suo nome da nubile era Erin Trudi Scutter, e dopo la separazione ha mantenuto il cognome del marito).

Poche ore dopo il pranzo, cucinato da Patterson, in quattro si erano sentiti male e si erano così rivolti a un ospedale della zona credendo di avere problemi gastrointestinali. I medici si erano accorti subito che la situazione era grave e li avevano fatti trasferire in un ospedale di Melbourne, dove pochi giorni dopo erano morti Heather Wilkinson, Gail Patterson e Don Patterson. Ian Wilkinson invece era sopravvissuto, ma per settimane era rimasto ricoverato in gravi condizioni. Durante il processo Wilkinson raccontò che la donna li aveva invitati a pranzo per dire loro che aveva un tumore (cosa che poi si è rivelata falsa) e voleva che lui e gli altri invitati le dessero un consiglio su come comunicare questa notizia ai figli.

I test tossicologici svolti sui corpi delle persone morte avevano trovato tracce di Amanita falloide (Amanita phalloides o tignosa verde), un tipo di fungo molto diffuso ma letale per gli esseri umani. Inizialmente non era chiaro se Patterson avesse servito funghi durante il pranzo. In un secondo momento la donna aveva detto alla polizia di aver preparato un piatto a base di carne accompagnata da un misto di funghi freschi comprati in un supermercato e funghi secchi comprati in un negozio asiatico alcuni mesi prima.

Patterson aveva detto di non aver avvelenato di proposito le quattro persone e si è sempre detta innocente. Nel corso del processo, l’accusa ha sostenuto che Patterson sarebbe andata appositamente in due luoghi, nell’aprile e nel maggio del 2023, per raccogliere l’Amanita falloide, per poi farla essiccare in un macchinario per disidratare cibi e in seguito conservarla insieme ad altri funghi che aveva comprato. L’accusa ha inoltre sostenuto Patterson che abbia mentito in più occasioni per nascondere la propria responsabilità.

Secondo l’accusa, Patterson inventò una diagnosi di cancro come pretesto per invitare i parenti a pranzo; finse di stare male come le altre persone pur non avendo mangiato i funghi (lei sostenne che non li mangiò per puro caso, mentre secondo l’accusa lo evitò di proposito); buttò l’essiccatore in discarica dopo il pranzo, e resettò alcuni suoi dispositivi digitali per nascondere eventuali prove. L’accusa però non ha indicato un motivo specifico per cui Patterson avrebbe voluto uccidere le tre persone.