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  • Sabato 5 luglio 2025

Mezzo milione di persone al concerto di un cantante ultranazionalista

Marko Perković Thompson ha un passato da soldato e scrive testi che riprendono slogan fascisti: stasera a Zagabria, in Croazia, suonerà in uno dei concerti più grandi di sempre

Marko Perković Thompson durante un concerto nel luglio del 2018
Marko Perković Thompson durante un concerto nel luglio del 2018 (Reuters/Dado Ruvić)
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Questa sera a Zagabria, in Croazia, ci sarà uno dei concerti a pagamento più grandi di sempre. Circa 500mila persone andranno a vedere Marko Perković, un artista locale più conosciuto con il suo nome d’arte, Thompson, noto per avere idee di estrema destra e per avere scritto diverse canzoni con testi molto nazionalisti. In Croazia, che è un paese con una popolazione piuttosto piccola (3,86 milioni di persone), si discute del concerto da tempo, e non solo per le idee di Perković, ma anche perché i preparativi sono stati complessi e hanno provocato molti disagi per gli abitanti di Zagabria.

Marko Perković ha 58 anni ed è diventato famoso durante gli anni Novanta. La Croazia dichiarò l’indipendenza dalla Jugoslavia nel 1991: alla dichiarazione seguì una violenta guerra contro la Jugoslavia stessa, che in quel momento era sempre più dominata dalla Serbia. Allora Perković si era arruolato come volontario nell’esercito croato e cominciò a scrivere canzoni nazionaliste, che ebbero parecchio successo. Il suo nome d’arte, che per estensione diventò poi anche quello del gruppo, Thompson, fa riferimento al modello di mitra che usava in quel periodo.

La più famosa di queste canzoni è Bojna Čavoglave, che si apre con l’invocazione «Za Dom, spremni!» (letteralmente, «Per la patria, pronti!»). È un’espressione molto controversa in Croazia, perché ha forti connotazioni fasciste: veniva usata durante la Seconda guerra mondiale dallo Stato Indipendente di Croazia, che fu governato dal regime fascista degli ustascia e collaborò con la Germania nazista. Gli ustascia furono un movimento fascista croato: durante la Seconda guerra mondiale sterminarono moltissimi serbi, ebrei e rom che vivevano all’interno del loro territorio.

Il video originale della canzone Bojna Čavoglave: è una canzone nazionalista scritta in tempo di guerra, con un testo molto aggressivo, in particolare contro i serbi che in quel momento erano la grande maggioranza dei soldati in servizio nell’Armata popolare jugoslava

Negli anni della guerra e in quelli immediatamente successivi, Thompson raggiunse una certa fama come cantante nazionalista. Rimase però un artista molto controverso per le sue dichiarate simpatie per il regime ustascia (diverse foto dell’epoca lo ritraggono mentre fa, in modo piuttosto spavaldo, il saluto fascista) e più in generale per essere l’interprete della frangia più estrema e intransigente del nazionalismo croato. Nel 2003 per esempio scrisse una canzone a sostegno di Ante Gotovina, un comandante dell’esercito croato che in quel momento era sotto processo per crimini di guerra al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia (venne poi assolto).

Negli anni recenti la Croazia, come tanti paesi dell’Unione Europea, si è progressivamente spostata a destra e quello attuale è il governo più a destra della sua storia. Allo stesso tempo, Thompson è diventato un cantante sempre più popolare: è passato da non potere apparire alla televisione pubblica a esibirsi in eventi ufficiali, come per esempio i festeggiamenti per il secondo posto della nazionale di calcio croata ai mondiali del 2018 e per quello della nazionale croata ai mondiali di pallamano, a febbraio.

Nei suoi concerti appaiono spesso simboli ustascia e neofascisti: Bojna Čavoglave è regolarmente parte della sua scaletta, e il pubblico risponde al saluto «Za Dom, spremni!» con un certo trasporto. Inoltre i giornali croati non lo criticano come in passato, con l’eccezione importante di quelli che fanno riferimento alla comunità serba che vive in Croazia, come Novosti. In Croazia vive una minoranza serba, che rappresenta circa il 3 per cento della popolazione, e che ancora oggi ha rapporti difficili con il governo croato e, più in generale, con i partiti di destra e di centrodestra croati.

Per tutte queste ragioni la grossa popolarità recente di Thompson, e il fatto che sia sempre più presente e accettato nel panorama musicale croato, hanno generato perplessità e discussioni in Croazia. Il giornalista Dragan Markovina, in un articolo per il sito Peščanik, ha scritto che quella di Thompson è la «normalizzazione di qualcosa di abnorme». I biglietti per il concerto sono stati venduti in poche ore. I collaboratori di Thompson hanno detto che sarà «un bel raduno di patrioti».

Il palco per il concerto di stasera, all’ippodromo di Zagabria

Zagabria ha una popolazione di 770mila abitanti, tante persone arriveranno da fuori città, e un evento così grande (i lavori per la costruzione del palco sono iniziati più di un mese fa) sta scombussolando la vita quotidiana di molti. La città ha chiuso diverse vie al traffico e ha introdotto regole speciali per la circolazione dal 4 al 6 luglio. L’amministrazione comunale ha comunque consigliato a chi sarà in città in quei giorni di non usare proprio l’automobile.

Il concerto non sarà trasmesso in tv o in streaming, ma i media croati ne stanno parlando comunque in modo fuori dal comune: diversi siti, incluso quello dell’emittente pubblica HRT, stanno seguendo i preparativi del concerto con un live blog già da diversi giorni. Da ieri sera HRT sta anche trasmettendo sui suoi due canali radio principali, ininterrottamente, un programma speciale dedicato all’evento: la diretta durerà tre giorni, fino alla sera del 6 luglio.