È stato revocato il mandato d’arresto per il leader serbo bosniaco Milorad Dodik, accusato di aver attaccato l’ordine costituzionale

Milorad Dodik saluta i suoi sostenitori durante una cerimonia a Sarajevo, Bosnia Erzegovina, 24 aprile 2025 (AP Photo/Armin Durgut)
Milorad Dodik saluta i suoi sostenitori durante una cerimonia a Sarajevo, Bosnia Erzegovina, 24 aprile 2025 (AP Photo/Armin Durgut)

La procura generale della Bosnia Erzegovina ha detto di aver revocato il mandato d’arresto contro Milorad Dodik, il presidente della Republika Srpska (RS), una delle due entità in cui è suddiviso il paese, abitata a grande maggioranza da serbi bosniaci. Dodik era accusato di aver attaccato l’ordine costituzionale della Bosnia Erzegovina assieme al primo ministro Radovan Višković e al presidente dell’Assemblea nazionale, Nenad Stevandić, per aver fatto approvare dal parlamento locale diverse leggi che negano l’autorità della polizia e delle istituzioni giudiziarie statali. Venerdì si è presentato volontariamente a un’udienza in tribunale, dopo che per mesi aveva ignorato l’ordine di comparizione.

Negli anni Dodik ha sostenuto spesso posizioni nazionaliste e filorusse, e ha più volte minacciato la secessione della RS dal resto del paese. A febbraio era stato giudicato colpevole di aver impedito l’applicazione delle decisioni dell’Alto Rappresentante, un funzionario internazionale incaricato di garantire il rispetto dell’accordo di pace che mise fine alla guerra degli anni Novanta; visto che non si era presentato alle udienze per il caso relativo alle altre accuse, a marzo il più importante tribunale ordinario del paese aveva emesso un mandato d’arresto contro di lui. Dodik ha definito il processo «una persecuzione politica».

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