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  • Martedì 1 luglio 2025

La Corte costituzionale thailandese ha sospeso la prima ministra

Paetongtarn Shinawatra, per una telefonata molto deferente avuta con un ex primo ministro della Cambogia: è una storia lunga

La prima ministra thailandese Paetongtarn Shinawatra (AP Photo/Sakchai Lalit, File)
La prima ministra thailandese Paetongtarn Shinawatra (AP Photo/Sakchai Lalit, File)
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Martedì la Corte costituzionale della Thailandia ha sospeso la prima ministra Paetongtarn Shinawatra, in carica da un anno, per via di una telefonata ritenuta poco appropriata in cui Paetongtarn parlava di una disputa territoriale tra Thailandia e Cambogia usando toni molto deferenti con l’ex primo ministro cambogiano Hun Sen, che ha ancora grande influenza nel paese.

Paetongtarn ha 15 giorni per testimoniare in sua difesa: intanto la Corte continuerà a indagare sulla vicenda per decidere se rimuoverla definitivamente dall’incarico (in Thailandia le persone vengono indicate principalmente con il nome proprio, e non con il cognome, e questa usanza è adottata anche dai media thailandesi e internazionali). In questo lasso di tempo le funzioni di primo ministro saranno svolte dal vice di Paetongtarn, Suriya Juangroongruangkit. Paetongtarn rimane comunque nel governo come ministra della Cultura, incarico che ha assunto ieri dopo un rimpasto.

La telefonata sta causando una grave crisi politica in Thailandia. La Corte costituzionale ha fatto sapere di aver accolto un reclamo presentato da 36 senatori, che hanno accusato la prima ministra di violazioni etiche. Negli ultimi giorni il Bhumjaithai, il secondo più grande partito che sostiene il governo di centrodestra di Paetongtarn, è uscito dalla coalizione ed è possibile che ci sia presto un voto di sfiducia. Sabato a Bangkok, la capitale della Thailandia, migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione per chiedere le dimissioni della prima ministra.

La protesta a Bangkok per chiedere le dimissioni di Paetongtarn Shinawatra, il 28 giugno (AP Photo/Sakchai Lalit)

La crisi è legata a un’annosa disputa territoriale tra Thailandia e Cambogia: i due paesi condividono un confine di circa 820 chilometri, che in alcune zone è conteso. Nelle ultime settimane ci sono stati scontri a fuoco nell’area chiamata dai thailandesi “Triangolo di Smeraldo”, un piccolo pezzo di terra dove si incontrano Thailandia, Cambogia e Laos. È uno dei vari punti di confine che sia Thailandia sia Cambogia rivendicano come appartenente ai loro territori. Lo scorso 28 maggio i soldati cambogiani e thailandesi avevano iniziato a spararsi contro dalle postazioni dove erano stanziati sul confine, e un soldato cambogiano era stato ucciso.

Pochi giorni dopo era trapelato l’audio di una conversazione sulla crisi avvenuta fra Paetongtarn Shinawatra e Hun Sen, che aveva governato la Cambogia per quarant’anni prima di cedere il posto a suo figlio Hun Manet nel 2023. Oggi Hun Sen è presidente del Senato cambogiano, ed è ancora parecchio influente nella politica del paese.

Nella chiamata di 17 minuti Paetongtarn (che ha 38 anni) ha un atteggiamento molto deferente nei confronti di Hun (che ne ha 72): lo chiama «zio» e promette di «prendersi cura» delle sue necessità. In un altro momento è sembrata voler screditare l’operato di un comandante dell’esercito thailandese che si stava occupando dei problemi al confine, dicendo che lui «voleva solo sembrare figo e diceva cose che non sono utili». La famiglia di Paetongtarn e quella degli Hun sono legate da decenni, al punto che Hun Sen e il padre di Paetongtarn, l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, si considerano come fratelli.

Paetongtarn ha giustificato la telefonata dicendo che si trattava di una «tecnica di negoziazione», ma l’opinione pubblica l’ha molto criticata, sostenendo che non avesse potere e credibilità negoziale con la Cambogia.

Paetongtarn Shinawatra lascia gli uffici del governo dopo la notizia della sospensione dall’incarico, il 1° luglio (AP Photo/Sakchai Lalit)

Da tempo la politica thailandese è turbolenta. Circa un anno fa, ad agosto del 2024, il predecessore di Paetongtarn (Srettha Thavisin, sempre del partito Pheu Thai) era stato destituito dalla Corte costituzionale per aver violato la legge nominando in una posizione di governo una persona che era stata incarcerata. Srettha è stato il terzo primo ministro a essere destituito dalla Corte negli ultimi 16 anni.

La famiglia Shinawatra è la più grande dinastia politica thailandese: il padre di Paetongtarn è il miliardario ed ex primo ministro Thaksin Shinawatra, il politico più importante della Thailandia negli ultimi vent’anni, e tuttora si ritiene abbia una forte influenza sulle decisioni della figlia. Proprio oggi tra l’altro è iniziato un processo in cui Thaksin è accusato di aver insultato la monarchia. Paetongtarn è la terza persona della famiglia a ricoprire il ruolo di prima ministra, dopo il padre (tra il 2001 e il 2006) e la zia, Yingluck Shinawatra (2011-2014).

– Leggi anche: Erano anni che Cambogia e Thailandia non litigavano così per il loro confine