Israele ha bombardato un bar usato dai giornalisti palestinesi a Gaza
Ha ricominciato a bombardare il nord della Striscia lunedì, e ha ucciso 39 persone

Lunedì l’esercito israeliano ha colpito con un missile un bar sul lungomare della città di Gaza usato come Internet point da molti giornalisti palestinesi, oltre che da attivisti e altre persone del posto in cerca di un luogo di ritrovo per lavorare e stare insieme. Nel bombardamento al bar al Baqa l’esercito israeliano ha ucciso 39 persone, e ne ha ferite più di 50, alcune delle quali in gravi condizioni.
Tra le persone uccise c’è Ismail Abu Hatab, un noto fotogiornalista palestinese, i cui reportage dalla Striscia di Gaza erano stati esposti in una mostra a Los Angeles lo scorso aprile.
Diversi testimoni hanno raccontato che al momento dell’attacco nel bar c’erano decine di persone, tra cui alcuni bambini che stavano festeggiando un compleanno. Il bombardamento ha distrutto la struttura e ha lasciato un enorme cratere nel terreno. Hani Mahmoud, corrispondente di Al Jazeera da Gaza, ha detto che l’attacco è stato compiuto senza alcun preavviso da parte di Israele: per ora l’esercito israeliano non ha commentato.

L’interno del bar bombardato lunedì da Israele a Gaza (AP Photo/Jehad Alshrafi)
L’attacco contro il bar è stato compiuto dopo che domenica l’esercito israeliano aveva emesso un ordine di evacuazione per quasi tutta la città di Gaza e per Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza: il più ampio da quando la guerra è ricominciata, il marzo scorso. Lunedì Israele aveva quindi ricominciato a bombardare pesantemente dopo parecchio tempo diverse zone della città di Gaza e dei suoi dintorni: oltre al bar al Baqa ha colpito vari quartieri residenziali a est della città e il campo profughi di al Shati, sempre nelle vicinanze, oltre a una scuola nel quartiere di Zeitoun, dove alcune famiglie di sfollati avevano cercato rifugio. In tutto i bombardamenti di lunedì hanno ucciso più di 90 persone palestinesi.
Dopo l’accordo per il cessate il fuoco approvato a gennaio e interrotto da Israele a metà marzo, molte persone che erano state evacuate nei primi mesi della guerra erano tornate a vivere nella città di Gaza. Dopo l’ordine di evacuazione stanno di nuovo cercando di scappare.
Israele ha ordinato alla popolazione di spostarsi verso sud, dove si trova il campo per sfollati di al Mawasi, già sovrappopolato. Negli ultimi mesi la città di Gaza era rimasta anche uno dei pochissimi posti nella Striscia a non essere sottoposti a un ordine di evacuazione. Secondo un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite la settimana scorsa, più dell’80 per cento della Striscia ne era interessato: ora ancora di più.
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