In Serbia i manifestanti hanno bloccato le strade per protestare contro gli arresti negli scontri di sabato nella capitale Belgrado

Domenica in Serbia ci sono stati blocchi stradali per protestare contro gli arresti di decine di persone che sabato avevano partecipato alle grosse proteste per chiedere le dimissioni del governo di Aleksandar Vučić ed elezioni anticipate. In diversi punti della capitale Belgrado le strade sono state bloccate con transenne e contenitori della spazzatura, ed è stato impedito l’accesso a un importante ponte sul fiume Sava. Ci sono state proteste anche in altre città serbe, tra cui Novi Sad, dove lo scorso novembre 16 persone erano morte a causa del crollo della tettoia della stazione ferroviaria: da allora in tutto il paese ci sono state grandi manifestazioni contro la corruzione nella classe politica e contro Vučić, che guida un partito di orientamento conservatore e nazionalista ed è presidente dal 2017.
Alle manifestazioni di sabato avevano partecipato decine di migliaia di persone, e gli scontri con le forze dell’ordine si erano conclusi con l’arresto di 77 tra studenti universitari e manifestanti, accusati di aver aggredito la polizia e di aver tentato di sovvertire l’ordine nazionale. Il ministro dell’Interno serbo, Ivica Dačić, ha detto che domenica 38 di loro erano ancora in custodia della polizia. Vučić ha accusato i manifestanti di obbedire a ordini dall’estero e ha minacciato ancora più arresti. Le prossime elezioni presidenziali e parlamentari nel paese sono previste per il 2027.
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