Non si sanno ancora le cause del blocco dei voli di sabato notte

La società che gestisce il traffico aereo ha ipotizzato un problema sulla rete Tim, che invece dice di non avere niente a che fare col guasto

La consultazione dei tabelloni all'aeroporto di Linate, Milano (ANSA/MATTEO CORNER)
La consultazione dei tabelloni all'aeroporto di Linate, Milano (ANSA/MATTEO CORNER)
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L’Ente nazionale aviazione civile (ENAC), l’autorità di vigilanza per i voli in Italia, sta avviando una commissione d’indagine per risalire alle cause che hanno portato all’avaria nella gestione dei dati radar nel nord-ovest sabato notte con centinaia di voli cancellati, dirottati verso altri aeroporti o in ritardo. La società che si occupa materialmente di gestire i voli civili, l’ENAV, ha ipotizzato che il guasto sia stato causato da un problema sulla rete Tim, ma il gestore telefonico ha detto di ritenersi estraneo ai fatti e di non avere riscontrato problemi sulla propria infrastruttura.

I problemi negli aeroporti di Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta erano diventati evidenti poco prima delle 20:30 di sabato 28 giugno, in seguito a un’anomalia nella gestione dei dati dei radar al Centro di controllo d’area di Milano Linate, cioè la sala di controllo che si occupa del traffico aereo nel nord-ovest. A quanto sembra dalle prime ricostruzioni i radar, che hanno il compito di rilevare e registrare la presenza e i movimenti degli aerei in volo, funzionavano normalmente, ma i loro dati non arrivavano ai sistemi del Centro. Secondo fonti consultate dal Corriere della Sera, già in quei momenti erano stati avviati contatti con Tim, per provare a capire le cause dell’anomalia.

In mancanza di un flusso affidabile di dati, qualche minuto dopo l’ENAV aveva avviato un sistema secondario, che non si basa sui dati delle stazioni radar – quindi a terra – ma su quelli forniti da una rete satellitare. L’obiettivo principale per ragioni di sicurezza era di fare atterrare prima possibile gli aerei ormai prossimi alla loro destinazione, bloccando nel frattempo le partenze negli aeroporti. Poco prima delle 20:40 si era poi deciso per il cosiddetto “rateo zero”, cioè di fermare tutti i voli nel nord-ovest in attesa di capire se le anomalie fossero state causate da qualcosa di grave e pericoloso come un attacco informatico.

Il problema si era poi risolto intorno alle 22:30, dopo due ore di anomalie che si stima abbiano avuto ripercussioni su circa 300 voli con effetti anche su alcune partenze nella giornata di domenica. Centinaia di passeggeri già saliti sugli aerei hanno atteso in alcuni casi fino a un’ora, prima che venisse disposto il loro sbarco da parte dell’ENAC, visto che non era chiaro quando sarebbe potuto riprendere il traffico aereo in sicurezza.

Domenica l’ENAV ha diffuso un comunicato dicendo che: «Il problema ha riguardato la connettività che consente l’afflusso dei dati radar alla sala operativa e che è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero Tim». La nota non attribuisce direttamente una responsabilità all’operatore telefonico, che però poco dopo ha diffuso un proprio comunicato per ricordare che: «Il funzionamento del radar dipende da diversi sistemi riferibili a differenti operatori e sulla base delle informazioni in nostro possesso, Tim si considera estranea ai fatti. Confidiamo che le analisi in corso stabiliranno la catena di responsabilità anche nell’ottica che l’accaduto non possa reiterarsi».

Il presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, ha detto a Repubblica che oggi sarà avviata una commissione d’indagine «e nel giro di una settimana produrremo un report al governo per chiarire l’accaduto». Di Palma ha parlato di una «responsabilità esplicita e contrattuale» da verificare, senza chiarire se facesse riferimento all’ENAV, che ha il compito di gestire il traffico aereo, o ai fornitori di connettività come Tim. L’attivazione del sistema satellitare e il ricorso al “rateo zero” hanno permesso di ridurre i rischi, ma è raro che si verifichino disservizi di questa portata con implicazioni non solo per i voli nazionali, ma anche per quelli internazionali, in un sistema altamente interconnesso come quello dei voli di linea.