Tre palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano durante un attacco di coloni in Cisgiordania

Residenti di Kufr Malek durante i funerali di Ammar Hamayel, 25 giugno 2025 (AP Photo/Nasser Nasser)
Residenti di Kufr Malek durante i funerali di Ammar Hamayel, 25 giugno 2025 (AP Photo/Nasser Nasser)

Decine di coloni israeliani hanno attaccato la cittadina di Kafr Malek, a nord est di Ramallah, nella Cisgiordania occupata: hanno incendiato case e macchine dei residenti, contro cui hanno lanciato pietre. A quel punto è arrivato l’esercito, che ha sparato e ucciso tre palestinesi e ne ha feriti diversi altri. La Mezzaluna Rossa palestinese ha detto di aver soccorso sette persone con ferite da arma da fuoco, alcune in gravi condizioni. Cinque coloni sono stati arrestati.

La Cisgiordania è un territorio che secondo la comunità internazionale appartiene ai palestinesi, ma che da decenni Israele occupa illegalmente. Lo fa in vari modi: tra questi anche autorizzando l’insediamento di decine di colonie di israeliani, che organizzano regolarmente incursioni come quella di mercoledì nei comuni abitati dai palestinesi (che sono circa 3 milioni in questa regione e vivono in un sostanziale regime di apartheid). Nella maggior parte dei casi l’esercito israeliano interviene a difesa dei coloni, e spesso vengono uccisi palestinesi negli scontri.

Soltanto negli ultimi giorni ci sono stati altri due omicidi di palestinesi in Cisgiordania: sempre mercoledì è stato ucciso Rayan Tamer Houshieh, un ragazzino di 15 anni, nella città di al-Yamoun, a ovest di Jenin; lunedì era stato ucciso Ammar Hamayel, di 13 anni, sempre a Kafr Malek.

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