Zelensky ha accusato la Russia di aver consegnato dei corpi di soldati russi spacciandoli per ucraini

Venerdì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver consegnato dei corpi di soldati spacciandoli per ucraini quando in realtà erano russi: secondo Zelensky la Russia lo avrebbe fatto per manipolare, diminuendolo, il numero di soldati russi morti durante la guerra. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina il governo russo tratta il numero dei soldati uccisi e feriti come un segreto e non fornisce numeri reali, per non dare un vantaggio alla propaganda dei nemici. La stessa cosa vale per l’Ucraina.
Zelensky si riferiva a corpi di soldati uccisi recuperati dopo l’accordo raggiunto fra Russia e Ucraina lo scorso 2 giugno durante i negoziati in corso a Istanbul, in Turchia. In base a quell’accordo, l’Ucraina ha recuperato oltre 6mila corpi: secondo Zelensky i corpi di soldati russi spacciati per ucraini sarebbero 20, e in alcuni casi avevano con sé anche i passaporti russi, a dimostrazione della loro nazionalità.
– Leggi anche: I primi dati affidabili sui soldati russi uccisi in Ucraina