La Francia ha liberato cinque leader indipendentisti della Nuova Caledonia arrestati per le rivolte di un anno fa

Una manifestazione per l'indipendenza della Nuova Caledonia a Parigi nel 2024 (AP Photo/Thomas Padilla)
Una manifestazione per l'indipendenza della Nuova Caledonia a Parigi nel 2024 (AP Photo/Thomas Padilla)

La Francia ha scarcerato cinque leader indipendentisti della Nuova Caledonia, un arcipelago francese nell’oceano Pacifico, arrestati un anno fa per i gravi disordini che coinvolsero per settimane il territorio. I cinque erano detenuti in Francia, a 16mila chilometri dalla Nuova Caledonia, e fanno parte della Cellula di Coordinamento dell’Azione sul Campo (CCAT), il braccio operativo del principale partito indipendentista, l’Unione Caledoniana, e che ha guidato le rivolte del 2024. Fra loro c’è anche il capo del CCAT, Christian Tein. I cinque rimangono comunque indagati e sono in libertà vigilata, e non potranno tornare in Nuova Caledonia fino al termine del processo.

Tein in particolare è stato riconosciuto come leader politico e organizzatore delle rivolte. Inizialmente era accusato fra le altre cose anche di complicità nel tentato omicidio di pubblico ufficiale, ma ora per questo reato è considerato solo un testimone. Rimane sotto indagine per rapina a mano armata, distruzione di beni e partecipazione in un’associazione a delinquere.

La Nuova Caledonia è un territorio d’oltremare francese, ossia un’ex colonia che ora si amministra in modo semi-indipendente, pur trovandosi ancora sotto la sovranità dello stato francese. La sua popolazione è composta dalle persone native di etnia kanak, i discendenti degli europei e quelle arrivate sull’arcipelago di recente, fra cui ci sono divisioni politiche profonde, soprattutto riguardo alla possibile indipendenza del territorio. Negli ultimi anni ci sono stati tre referendum sulla questione, tutti vinti da chi voleva restare nella Francia. Le proteste erano state provocate da una proposta di legge elettorale, poi ritirata, che avrebbe diminuito l’influenza dei kanak alle elezioni.