L’Egitto ha espulso decine di persone straniere arrivate nel paese per protestare contro la guerra a Gaza 

Poliziotti egiziani al varco di Rafah (EPA/Mohamed Hossam)
Poliziotti egiziani al varco di Rafah (EPA/Mohamed Hossam)

La polizia del Cairo, la capitale dell’Egitto, ha arrestato oltre 200 persone che erano arrivate in città da vari paesi del mondo per protestare contro l’invasione israeliana della Striscia di Gaza e il modo in cui Israele ostacola la distribuzione di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità nel territorio, usando anche la fame come arma contro i palestinesi: tre fonti dell’aeroporto del Cairo hanno detto a Reuters che almeno 73 cittadini sono stati imbarcati su un volo diretto a Istanbul, in Turchia, mentre altre cento persone circa si trovano all’aeroporto in attesa di essere a loro volta espulse. Il ministero degli Esteri egiziano non ha commentato.

I manifestanti avevano in programma di andare a protestare a Rafah, al confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Gli organizzatori della manifestazione hanno detto che alcuni erano stati fermati e interrogati all’aeroporto del Cairo, appena arrivati in Egitto per protestare, altri invece erano stati rintracciati nei vari alberghi della città in cui alloggiavano. Dopo l’interrogatorio, alcuni erano stati rilasciati.

Al momento non si hanno informazioni precise sulle nazionalità delle persone arrestate: secondo gli organizzatori tra di loro ci sono cittadini statunitensi, olandesi, australiani, francesi, spagnoli, marocchini e algerini. Sempre secondo gli organizzatori della manifestazione, le persone che avevano prenotato voli per partecipare alla protesta erano circa 4mila, provenienti da oltre 40 paesi.