L’uomo russo accusato di aver coordinato la fuga dall’Italia di Artem Uss è stato condannato in primo grado a 3 anni e 2 mesi di reclusione

Artem Uss, l'uomo d'affari russo evaso dagli arresti domiciliari a Milano dove era in attesa di estradizione negli Stati Uniti, 4 aprile 2023
Artem Uss, l'uomo d'affari russo evaso dagli arresti domiciliari a Milano dove era in attesa di estradizione negli Stati Uniti, 4 aprile 2023 (RIA Novosti/social Artyom Uss/via ANSA)

Giovedì il tribunale di Milano ha condannato in primo grado a 3 anni e 2 mesi di reclusione Dmitry Chirakadze, un uomo russo di 55 anni che era stato arrestato nel giugno del 2024 con l’accusa di aver coordinato il piano per l’evasione di Artem Uss insieme ad altri complici. Chirakadze si trova nel carcere milanese di Opera.

Uss, figlio di un politico russo molto vicino al presidente Vladimir Putin, era stato arrestato all’aeroporto di Malpensa nell’ottobre del 2022 sulla base di un mandato d’arresto internazionale, e nel marzo del 2023 riuscì a evadere dalla sua casa di Basiglio, in provincia di Milano, poco prima di essere estradato negli Stati Uniti. Era accusato di una serie di reati, tra cui quello di aver contrabbandato tecnologie militari statunitensi in Russia, che indicherebbe un suo coinvolgimento diretto nella guerra in Ucraina. La sua evasione generò un dibattito sulle possibili negligenze dei magistrati: ad aprile del 2023 il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, avviò un procedimento disciplinare contro i tre giudici della Corte d’Appello di Milano che avevano disposto gli arresti domiciliari di Uss; i tre giudici furono poi assolti.