L’esercito del Burkina Faso ha ucciso almeno 130 persone di etnia fulani, dice l’ong Human Rights Watch

Human Rights Watch (HRW), una delle più note ong internazionali che si occupano di diritti umani, ha accusato l’esercito del Burkina Faso di aver guidato il massacro di più di 130 persone di etnia fulani nel marzo del 2025. Le uccisioni di fulani, che sono uno dei più grandi gruppi etnici dell’Africa occidentale, sono avvenute nella regione occidentale del Boucle du Mouhoun, vicino alla città di Solenzo. Secondo HRW sono state condotte dall’esercito insieme ad alcuni gruppi armati sostenuti dal governo durante un’operazione contro una milizia islamista attiva nella regione (Jama’at Nusrat al Islam wa al Muslimeen, affiliata ad al Qaida), che poi ha ucciso a sua volta altri 100 civili nei villaggi che riteneva avessero collaborato con l’esercito.
Il Burkina Faso è un paese dell’Africa occidentale, e dal 2022 è governato da una giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato, ma non controlla l’intero territorio. Attualmente il presidente del paese è il generale Ibrahim Traoré. Le accuse di Human Rights Watch si basano sulle interviste condotte al telefono o di persona con 27 testimoni degli attacchi, due membri di milizie sostenute dal governo e quattro persone tra giornalisti e membri della società civile, oltre che su 11 video e post sui social network. Dopo gli attacchi di marzo centinaia di persone di etnia fulani sono scappate dal Burkina Faso verso il Mali.