Molti paesi europei hanno appoggiato l’istituzione di un tribunale speciale al Consiglio d’Europa che processi Putin per l’invasione dell’Ucraina

Foto di una riunione dei ministri degli Esteri europei e non solo a Leopoli
La riunione dei ministri degli Esteri europei e non solo a Leopoli, in Ucraina, il 9 maggio 2025 (AP Photo/Mykola Tys)

Venerdì i ministri degli Esteri di quasi 20 paesi europei si sono incontrati a Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina, e hanno dato il proprio appoggio all’istituzione di un tribunale speciale che processi il presidente russo Vladimir Putin e altri importanti funzionari russi per crimini legati all’invasione dell’Ucraina. Il tribunale opererà internamente al Consiglio d’Europa, un organo indipendente dall’Unione Europea che si occupa di democrazia e diritti umani, ma avrà i propri giudici e pubblici ministeri.

È la prima fase della procedura che dovrebbe portare alla creazione del tribunale: per procedere il 14 maggio la proposta dovrà essere formalmente approvata da almeno due terzi dei 46 paesi membri del Consiglio d’Europa. Il tribunale potrebbe cominciare a funzionare nel 2026.

Finora hanno appoggiato la proposta almeno 37 paesi, non solo europei: l’istituzione del tribunale è sostenuta dalla maggior parte dei paesi del G7 (il gruppo che include le sette più influenti democrazie del mondo), Stati Uniti esclusi. Tra i paesi membri sia dell’Unione Europea sia del Consiglio d’Europa, solo l’Ungheria e la Slovacchia non hanno dato il loro sostegno: sono i due governi più filorussi dell’Unione.