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  • Domenica 4 maggio 2025

Guida ai cervellotici e avvincenti playoff di Serie C

Delle 28 squadre partecipanti ne resterà soltanto una, dopo un torneo intricatissimo

Serie C, loghi e sponsor
(Sara Cavallini/Getty Images)

Il 4 maggio iniziano i playoff della Serie C maschile di calcio, la fase finale della terza e ultima categoria del calcio professionistico in Italia, in cui 28 squadre gareggiano per ottenere l’ultimo posto rimasto per la promozione in Serie B. Durano più di un mese (finiranno infatti il 7 giugno) e hanno un formato che li rende molto combattuti e imprevedibili, e anche divertenti, almeno per gli impallinati.

Il campionato di Serie C è inizialmente diviso in tre gironi da venti squadre e solo quattro di queste vengono promosse in Serie B: la vincitrice di ogni girone (quest’anno sono state Avellino, Padova e Virtus Entella) e una sola altra squadra che arriva appunto dai playoff, a cui accedono le 27 squadre classificate tra il secondo e il decimo posto in ciascuno dei tre gironi, più la vincitrice della Coppa Italia Serie C, il principale torneo di categoria (oltre al campionato stesso). Se quest’ultima è già tra il secondo e il decimo posto, accede ai playoff anche l’undicesima squadra del suo girone.

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I playoff seguono un formato tanto avvincente quanto cervellotico: seguiteci. Si dividono in tre fasi, la “fase gironi”, la “fase nazionale” e le “Final Four”, ognuna divisa a sua volta in due turni. Durante le prime due fasi, gli accoppiamenti per le partite vengono determinati per avvantaggiare chi ha fatto meglio in campionato. In pratica, ogni turno la squadra che ha ottenuto il miglior piazzamento gioca sempre con quella che ha ottenuto il piazzamento peggiore, la squadra che ha ottenuto il secondo miglior piazzamento con quella che ha ottenuto il secondo peggior piazzamento e così via.

Le migliori classificate hanno anche altri vantaggi: giocano in casa (cioè nel loro stadio) e in caso di parità passano direttamente il turno senza giocare i tempi supplementari.

Alcune di loro, inoltre, non giocano sin da subito. Al primo turno della “fase gironi” – così chiamata perché le squadre che vi partecipano affrontano solo quelle che erano nel proprio girone durante il campionato – giocano solo le squadre che sono arrivate tra il quinto e il decimo posto. Per esempio, la quinta del girone A (il Renate) giocherà in casa contro la decima dello stesso girone (l’Arzignano), la sesta in casa contro la nona e la settima in casa contro l’ottava, e lo stesso nel girone B e nel girone C. Ci sono quindi nove confronti diretti, che si tengono tutti su una partita secca.

Le nove qualificate da queste prime partite passano quindi al secondo turno della “fase gironi”, dove iniziano a partecipare ai playoff anche le tre squadre arrivate quarte in campionato. In questo turno quindi la quarta del girone A (l’AlbinoLeffe) gioca contro la squadra del girone A che, tra le qualificate a questo turno, aveva la posizione peggiore in classifica (che potrebbe essere la decima, se è riuscita a eliminare la quinta, oppure una tra nona, ottava o settima), mentre le altre due qualificate del girone A si affrontano tra di loro.

La “fase gironi” è spesso avvincente perché si giocano solo partite secche da novanta minuti, senza tempi supplementari né rigori. Nonostante i chiari vantaggi concessi alle squadre che hanno fatto meglio in campionato (che come detto in caso di pareggio passano il turno), con questo formato capita con discreta frequenza che una squadra sulla carta più debole passi il turno.

Si passa poi alla “fase nazionale” – così chiamata perché iniziano ad affrontarsi squadre di gironi diversi –, a cui partecipano le sei squadre rimaste in gioco dalla “fase gironi”, le tre terze classificate del campionato e la vincitrice della Coppa Italia Serie C, che quest’anno è il Rimini. In questo turno si affrontano sempre la miglior classificata con la peggior classificata tra le rimaste (sempre seguendo la classifica del campionato), e poi la seconda miglior classificata contro la seconda peggior classificata, eccetera. A differenza della “fase gironi”, però, qui si possono affrontare squadre di un girone diverso da quello di appartenenza: per stabilire gli accoppiamenti si fa un sorteggio (può anche capitare che continuino ad affrontarsi squadre dello stesso girone).

Di queste dieci squadre, cinque accedono poi al secondo turno nazionale, nel quale iniziano a giocare anche le tre squadre che sono arrivate seconde nei gironi A, B e C. A questo punto saranno rimaste quindi otto squadre (le cinque qualificate più le tre seconde, che entrano in gioco ora).

Anche nelle partite della “fase nazionale” non ci sono né supplementari né rigori, ma si giocano sia la partita di andata sia quella di ritorno. In caso di pareggio nel risultato aggregato (cioè sommando andata e ritorno) passa sempre la meglio classificata in campionato, che gioca in casa la partita di ritorno.

Quattro squadre accedono infine alle “Final Four”, cioè le semifinali e le finali dei playoff. In quest’ultima fase gli abbinamenti non vengono più fatti per teste di serie (cioè in base alla posizione di classifica), ma per sorteggio, e nello stesso modo si decide chi giocherà in casa l’andata e chi il ritorno. In questa fase del torneo se il risultato aggregato è un pareggio si va ai supplementari ed eventualmente ai rigori. Chi vincerà la finale diventerà la quarta squadra promossa in Serie B.

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Le favorite di quest’anno sono, come prevedibile, le tre squadre arrivate seconde nei rispettivi gironi: il Vicenza, che ha mancato di poco la promozione diretta e che è considerata la più attrezzata di tutte; la Ternana, retrocessa dalla serie B lo scorso anno; e l’Audace Cerignola, squadra dell’omonima città che in 10 anni è passata dalla prima categoria (cioè la settima divisione del campionato) al secondo posto in Serie C.

Tuttavia, negli ultimi sei anni è capitato solo due volte che una seconda classificata vincesse i playoff e ci sono altre squadre molto competitive, come la Torres di Sassari, considerata a inizio anno una delle favorite per il passaggio di categoria, o la Feralpisalò, la migliore terza del campionato.

Quest’anno ai playoff di Serie C parteciperanno dieci squadre che non c’erano l’anno scorso. Due di queste, la Pianese e il Pineto, vi parteciperanno per la prima volta nella loro storia, giocando proprio l’una contro l’altra al primo turno.

La Pianese ha sede a Piancastagnaio, un comune con meno di quattromila abitanti in provincia di Siena. Promossa l’anno scorso in Serie D, quest’anno è arrivata inaspettatamente ottava, grazie anche al lavoro del direttore sportivo Francesco Cangi, che negli anni passati ha acquistato calciatori molto giovani e promettenti: tra questi c’è l’attaccante Guglielmo Mignani, che ha 22 anni e quest’anno è stato il secondo miglior marcatore del girone B con 18 gol.

Il Pineto, squadra dell’omonimo comune abruzzese in provincia di Teramo, fino a due anni fa non aveva mai giocato in Serie C. In questa stagione ha giocato sorprendentemente bene: non perde in casa da sei mesi ed è arrivata settima in campionato, cioè sopra la Pianese. Due settimane fa le squadre si sono affrontate in campionato e ha vinto 4-0 la Pianese.

Tra le squadre che invece tornano a giocare i playoff ci sono anche la Juventus Next Gen e l’Atalanta Under 23, le seconde squadre di Juventus e Atalanta, fondate per formare e far crescere i calciatori dei loro settori giovanili, mettendoli alla prova in un campionato professionistico.

L’altra seconda squadra che gioca in Serie C, il Milan Futuro, ha invece fatto una stagione fallimentare, pur avendo calciatori di alto livello come Francesco Camarda e Álex Jiménez, che però spesso hanno giocato in Serie A con la prima squadra del Milan. A maggio giocherà i playout contro la Spal e rischia quindi di retrocedere in Serie D.

Un altro assente notevole ai playoff di quest’anno sarà l’Ascoli, che era retrocesso l’anno scorso dalla Serie B dopo nove anni ed era ritenuto una delle favorite. È arrivato invece tredicesimo nel girone B, a causa di alcuni problemi societari e di un inizio di stagione molto negativo.