Tesla non sa bene che fare con Musk

Secondo il Wall Street Journal il consiglio di amministrazione avrebbe avviato le ricerche per un nuovo CEO, ma la società dice il contrario

Elon Musk durante una riunione alla Casa Bianca con Donald Trump, 30 aprile 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
Elon Musk durante una riunione alla Casa Bianca con Donald Trump, 30 aprile 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
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Intorno alla fine di marzo, il consiglio di amministrazione dell’azienda di automobili elettriche statunitense Tesla ha valutato la sostituzione di Elon Musk cercando un nuovo amministratore delegato (CEO) per la società, almeno secondo un lungo e documentato articolo pubblicato dal Wall Street Journal. L’iniziativa era derivata dai pessimi risultati della società nel primo trimestre di quest’anno e dalla grande quantità di tempo trascorsa da Musk nel suo nuovo ruolo di responsabile del DOGE, il dipartimento per l’Efficienza del governo voluto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo la pubblicazione, il consiglio di amministrazione di Tesla ha però smentito l’articolo, dicendo di avere piena fiducia in Musk.

La vicenda mostra una certa confusione all’interno della società, che ormai da mesi deve fare i conti con un forte calo di popolarità dovuto soprattutto alla vicinanza di Musk a Trump. Non è chiaro come siano andate le cose sulla ricerca di un sostituito, ma secondo l’articolo alcune iniziative del consiglio di amministrazione sarebbero state determinanti per indurre Musk ad accettare le condizioni su una sua maggiore presenza nell’azienda.

Dall’inizio dell’anno a marzo, Tesla ha avuto utili per 409 milioni di dollari, il 71 per cento in meno rispetto allo scorso anno e molto meno di quanto fosse stato previsto dagli azionisti. La riduzione senza precedenti degli affari per una delle più grandi e importanti aziende di auto elettriche al mondo ha avuto conseguenze sulle azioni in borsa, che dall’inizio del 2025 hanno perso circa il 34 per cento del loro valore.

Sulle pessime prestazioni di Tesla hanno influito le decisioni di Trump sui dazi, che hanno reso più difficile la produzione delle auto negli Stati Uniti e la loro vendita su alcuni dei mercati più importanti come la Cina, ma anche le attività e gli atteggiamenti di Musk, diventato uno dei più grandi sostenitori di Trump e tra i principali finanziatori della sua campagna elettorale nel 2024, con donazioni per almeno 250 milioni di dollari.

La difficile situazione all’interno di Tesla ha portato a forti tensioni tra i membri del consiglio di amministrazione e alcuni dei più importanti manager dell’azienda, che sarebbero sfociate un mese fa nella decisione di valutare la sostituzione di Musk. Secondo il Wall Street Journal, alcuni di loro si sarebbero messi in contatto con società specializzate nel fornire consulenza sulla ricerca di un nuovo CEO, con l’obiettivo di avviare un processo formale all’interno dell’azienda. Nello stesso periodo, il consiglio di amministrazione si era confrontato direttamente con Musk, chiedendogli di tornare a occuparsi con maggiore continuità di Tesla e soprattutto di annunciarlo pubblicamente, in modo da ridurre le incertezze che avevano contribuito al crollo delle azioni in borsa.

Musk aveva accettato le condizioni e in una riunione per gli azionisti aveva annunciato di voler «dedicare molto più tempo a Tesla», dopo avere lavorato negli ultimi mesi soprattutto al DOGE tra Washington e Mar-a-Lago in Florida, dove Trump trascorre quasi tutti i fine settimana. Musk stesso fa parte del consiglio di amministrazione di Tesla, ma non è chiaro se fosse al corrente delle iniziative di cui parla il Wall Street Journal.

Elon Musk e Donald Trump a bordo di una Tesla durante un evento alla Casa Bianca, 11 marzo 2025 (Pool via AP)

Tesla esiste ormai da una ventina di anni e buona parte del suo successo è dovuta a Musk, che ha contribuito a farla crescere e a renderla in poco tempo uno dei più grandi produttori di automobili elettriche al mondo. Sotto il controllo di Musk, oltre alle auto, Tesla ha avviato lo sviluppo di altre tecnologie legate alle intelligenze artificiali e alla robotica, con l’obiettivo di produrre robot umanoidi che potranno essere utilizzati nei propri impianti ed essere venduti in futuro per un uso domestico. La società sta anche lavorando allo sviluppo di un taxi a guida autonoma, per fare concorrenza a sistemi simili realizzati in questi anni da società come Waymo di Google e Uber.

Lo sviluppo di queste attività richiede una presenza costante del CEO, ma secondo le fonti consultate dal Wall Street Journal, nell’ultimo periodo Musk appariva spesso poco aggiornato e preparato sulle attività di Tesla. Musk era sempre stato fortemente coinvolto nella gestione della società, anche se talvolta con approcci maniacali che piacevano poco ad alcuni dirigenti della società interessati ad avere maggiori autonomie nelle loro decisioni. Il coinvolgimento di Musk era comunque variato molto negli ultimi anni, anche a causa del suo impegno nelle altre aziende sotto il suo controllo come SpaceX e il social network X.

L’assidua frequentazione di Trump, le sue dichiarazioni su X e i forti tagli alla spesa pubblica decisi tramite il DOGE, con il licenziamento di migliaia di dipendenti pubblici, hanno attirato grandi critiche non solo nei confronti di Musk, ma anche delle sue aziende. Negli Stati Uniti vengono organizzate ricorrenti manifestazioni per chiedere che Musk sia escluso dalle attività governative, sottolineando anche i suoi forti conflitti d’interessi considerato che le sue aziende hanno contratti miliardari con il governo. Sono state inoltre avviate campagne per boicottare Tesla e ci sono frequenti casi di atti di vandalismo sulle automobili dell’azienda.

In seguito alla pubblicazione dell’articolo del Wall Street Journal, il consiglio di amministrazione di Tesla ha pubblicato un breve comunicato definendo «assolutamente false» le notizie intorno alla ricerca di un sostituto per Musk, aggiungendo che «il consiglio di amministrazione è molto fiducioso nella sua capacità di continuare a realizzare l’entusiasmante piano di crescita che la attende».