Anche il giornalista di Fanpage Ciro Pellegrino ha detto di essere stato spiato con il software dell’azienda israeliana Paragon Solutions

Ciro Pellegrino (Fanpage/YouTube)
Ciro Pellegrino (Fanpage/YouTube)

Mercoledì il giornalista di Fanpage Ciro Pellegrino ha detto di essere stato spiato tramite WhatsApp con il software dell’azienda israeliana Paragon Solutions, da settimane al centro di un caso che sta mettendo in grosse difficoltà il governo italiano.

Pellegrino è il secondo giornalista che risulta essere stato spiato con il software israeliano, dopo il direttore di Fanpage Francesco Cancellato: tra le persone che hanno detto di essere state spiate ci sono anche l’attivista Luca Casarini, capomissione della ong Mediterranea Saving Humans, Beppe Caccia, l’armatore della nave usata dalla ong, e don Mattia Ferrari, il cappellano dell’ong. Pellegrino ha detto di aver ricevuto notizia dello spionaggio il 29 aprile da Apple, società produttrice del suo smartphone, con un’email.

Il governo italiano sostiene di non aver autorizzato quelle attività, e non è ancora chiaro chi abbia ordinato il controllo dei dispositivi e per quali motivi: intanto Paragon Solutions ha interrotto i rapporti commerciali con il governo italiano. Come altre società attive nel settore, Paragon lavora solo con i governi, a cui offre strumenti per ottenere l’accesso a smartphone e altri dispositivi elettronici in modo da spiarne i contenuti e le comunicazioni. Sono servizi utili in attività come quelle antiterrorismo, ma c’è sempre il rischio che vengano impiegati per spiare attivisti, oppositori politici, giornalisti e in generale comuni cittadini.