Israele ha liberato l’operatore sanitario palestinese arrestato dopo l’attacco di marzo contro alcune ambulanze a Gaza

Assad al Nsasrah in una foto pubblicata dalla Mezzaluna Rossa palestinese (X/@PalestineRCS)
Assad al Nsasrah in una foto pubblicata dalla Mezzaluna Rossa palestinese (X/@PalestineRCS)

Israele ha liberato Assad al Nsasrah, un operatore sanitario palestinese che era stato arrestato in seguito all’attacco compiuto lo scorso 23 marzo dall’esercito israeliano contro un gruppo di soccorritori nella Striscia di Gaza. Nell’attacco erano stati uccisi 15 soccorritori, che in seguito erano stati sepolti in una fossa comune. Il corpo di Al Nsasrah, che viaggiava insieme ai soccorritori uccisi, non era però stato trovato nella fossa comune e da quel momento non si avevano più avute sue notizie. Si era saputo che era stato arrestato solo il 13 aprile.

L’esercito israeliano aveva motivato l’attacco del 23 marzo dicendo di aver sparato contro una serie di veicoli privi di fari o altri segnali di emergenza, e che tra le persone uccise c’erano membri di Hamas (una motivazione che ha usato e continua ad usare anche per giustificare operazioni militari in cui vengono uccisi civili). Un video trovato sul cellulare di uno dei 15 operatori sanitari e soccorritori palestinesi uccisi, diffuso dal New York Times, aveva però mostrato chiaramente che i veicoli del convoglio colpito – ambulanze e un camion dei pompieri – erano segnalati come mezzi di soccorso e avevano le sirene accese, cioè il contrario di quello che aveva sostenuto Israele.