La Corte suprema del Brasile ha ordinato di confiscare i terreni delle persone responsabili di deforestazione illegale e incendi dolosi

Lunedì la Corte suprema del Brasile, il più importante tribunale del paese, ha ordinato al governo federale di confiscare terreni privati di persone ritenute responsabili di attività di deforestazione illegale o di incendi dolosi. La sentenza, considerata storica in Brasile, ordina inoltre al governo federale di adottare misure che impediscano la regolarizzazione dei terreni acquisiti in maniera illegale, ovvero il condono degli eventuali reati commessi per impossessarsene.
La deforestazione e gli incendi sono due problemi gravi e radicati in Brasile, e la regolarizzazione è considerata una delle principali spinte alla deforestazione dell’Amazzonia, le cui conseguenze non riguardano solo il Sudamerica, ma tutto il pianeta. La foresta è un fondamentale “serbatoio di carbonio”: i suoi alberi assorbono dall’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica (CO2), il principale gas serra, e per questo contribuiscono a contenere il cambiamento climatico. Nel 2024 gli incendi di vegetazione in Brasile hanno bruciato una superficie maggiore di quella dell’Italia, più di 308mila chilometri quadrati.