È stata ordinata l’imputazione coatta per 7 persone accusate di diffamazione aggravata contro Liliana Segre

Liliana Segre a marzo del 2025 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Liliana Segre a marzo del 2025 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Lunedì il giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano ha disposto l’imputazione coatta per sette persone accusate di diffamazione aggravata attraverso messaggi d’odio pubblicati sui social media ai danni della senatrice a vita Liliana Segre. L’imputazione coatta è un provvedimento con cui si impone alla procura di chiedere il rinvio a giudizio di chi è indagato. Il giudice l’ha ordinata dopo che la procura di Milano aveva chiesto l’archiviazione per tutte le persone indagate, che erano in totale 17: l’archiviazione è stata approvata per le altre 10 persone, fra cui c’era anche Chef Rubio, noto personaggio televisivo il cui vero nome è Gabriele Rubini. Il giudice ha anche chiesto che siano formalmente indagate altre nove persone per lo stesso motivo.

Dal 2019 Segre, che ha 94 anni, vive sotto scorta per via dei costanti insulti, molti dei quali antisemiti, e delle minacce che riceve online. L’indagine in corso riguarda 246 messaggi pubblicati da un centinaio di account, molti dei quali gestiti da persone che non sono ancora state identificate. La procura aveva chiesto l’archiviazione per le 17 persone indagate ritenendo che i loro messaggi rientrassero nel diritto di critica politica. Il giudice ha sostenuto però che questo non si applicherebbe ai messaggi di sette di loro che associavano e paragonavano le posizioni di Segre, ebrea e sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, a quelle naziste e fasciste.