L’attentatore che nel 2019 uccise 23 persone a El Paso, in Texas, si è dichiarato colpevole anche in un processo statale

Patrick Crusius in tribunale, il 21 aprile 2025 (Omar Ornelas/Pool Photo via AP)
Patrick Crusius in tribunale, il 21 aprile 2025 (Omar Ornelas/Pool Photo via AP)

Lunedì Patrick Crusius, l’attentatore che nel 2019 uccise 23 persone e ne ferì 22 a El Paso, in Texas, si è dichiarato colpevole di omicidio in un processo in corso contro di lui presso un tribunale statale. È stato condannato al carcere a vita senza possibilità di accedere alla libertà condizionale. Il mese scorso il procuratore del distretto dove è in corso il processo aveva offerto a Crusius la possibilità di dichiararsi colpevole ed evitare così la pena di morte (una sorta di patteggiamento, noto negli Stati Uniti come plea dealplea bargaining). Nel 2023 Crusius era già stato condannato a 90 ergastoli da un tribunale federale.

Crusius ha 26 anni, è un suprematista bianco e autore di un manifesto razzista contro le persone ispaniche. Nel tardo pomeriggio del 5 agosto 2019 entrò in un supermercato Walmart e cominciò a sparare a chiunque. Con un messaggio diffuso online poco prima dell’attacco aveva detto di voler colpire soprattutto le persone ispaniche, che a suo dire stavano «invadendo» gli Stati Uniti, un’affermazione razzista usata spesso dall’estrema destra statunitense. El Paso si trova sul confine con il Messico, e più dell’80 per cento degli abitanti sono ispanici.