L’attentatore che nel 2019 uccise 23 persone a El Paso, in Texas, si è dichiarato colpevole anche in un processo statale

Lunedì Patrick Crusius, l’attentatore che nel 2019 uccise 23 persone e ne ferì 22 a El Paso, in Texas, si è dichiarato colpevole di omicidio in un processo in corso contro di lui presso un tribunale statale. È stato condannato al carcere a vita senza possibilità di accedere alla libertà condizionale. Il mese scorso il procuratore del distretto dove è in corso il processo aveva offerto a Crusius la possibilità di dichiararsi colpevole ed evitare così la pena di morte (una sorta di patteggiamento, noto negli Stati Uniti come plea deal o plea bargaining). Nel 2023 Crusius era già stato condannato a 90 ergastoli da un tribunale federale.
Crusius ha 26 anni, è un suprematista bianco e autore di un manifesto razzista contro le persone ispaniche. Nel tardo pomeriggio del 5 agosto 2019 entrò in un supermercato Walmart e cominciò a sparare a chiunque. Con un messaggio diffuso online poco prima dell’attacco aveva detto di voler colpire soprattutto le persone ispaniche, che a suo dire stavano «invadendo» gli Stati Uniti, un’affermazione razzista usata spesso dall’estrema destra statunitense. El Paso si trova sul confine con il Messico, e più dell’80 per cento degli abitanti sono ispanici.