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  • Domenica 4 agosto 2019

La strage a El Paso, in Texas

Almeno 20 persone sono morte e 26 sono state ferite: a sparare è stato un ragazzo bianco forse motivato dall'odio razziale verso messicani e ispanici

(AP Photo/John Locher)
(AP Photo/John Locher)

Poco prima delle 11 di mattina di sabato 3 agosto (in Italia erano le 7 di sera) un ragazzo di 21 anni armato con quello che sembrava essere un fucile da assalto è entrato in un supermercato Walmart di El Paso, in Texas, al confine con il Messico, e ha cominciato a sparare a chiunque vedesse. La prima chiamata al 911, il numero per le emergenze, è stata fatta alle 10.39, la polizia è intervenuta 6 minuti dopo; prima che l’assalitore venisse fermato, però, almeno 20 persone erano state uccise e 26 erano state ferite. L’aggressore è stato arrestato fuori dal complesso commerciale di Cielo Vista, dove si trova il Walmart, dopo essersi arreso alla polizia. Le motivazioni della sua strage non sono ancora completamente chiare, ma la polizia ha confermato che diversi indizi fanno pensare a un crimine motivato dall’odio razziale verso gli ispanici e gli immigrati del Centro e Sud America.

El Paso è una città di poco meno di 700.000 abitanti, cresciuta a ridosso del confine tra Messico e Stati Uniti, lungo il fiume Rio Grande. Dall’altra parte del fiume e del confine, c’è la città messicana di Ciudad Juarez, che con El Paso forma un agglomerato urbano di oltre due milioni di abitanti. Ed El Paso stessa – come tutto il Texas, che fino al 1836 faceva parte del Messico – ha enormi legami storici, culturali ed economici con il Messico e ha una popolazione all’82 per cento di origine ispanica o latina. Lo sparatore, che la polizia ha identificato come Patrick Crusius, è invece bianco, di Dallas, e sembra che poco prima di iniziare la sparatoria avesse pubblicato online un manifesto contro “l’invasione ispanica del Texas”.

Dopo l’attacco Greg Allen, il capo della polizia di El Paso, aveva detto che era stato trovato un manifesto pubblicato da Crusius. Allen ha successivamente usato toni meno certi parlando del manifesto e ha spiegato che la polizia stava ancora indagando per capire se sia davvero opera di Crusius; i giornali hanno tuttavia già diffuso molte informazioni a riguardo.

Il manifesto è stato pubblicato 19 minuti prima dell’inizio della strage su 8chan, un sito di nicchia conosciuto per ospitare molti forum di estrema destra, apertamente razzisti e sessisti. Si intitola “Una verità scomoda”, contiene riferimenti diretti alla strage nelle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda, e in alcuni passaggi discute esplicitamente alcuni aspetti dell’attacco di sabato, compresa la scelta dell’arma usata, scrive il New York Times. Nel manifesto, la cui autenticità non è ancora stata provata, si parla con paura della possibilità imminente che gli ispanici prendano il controllo del Texas e si parla dell’attacco come di un possibile rimedio per ristabilire la supremazia dei bianchi nello stato e per evitare che diventi una “roccaforte dei Democratici” (che di solito ricevono più voti dalle minoranze statunitensi).

Da mesi la città di El Paso, considerata tra le meno pericolose degli Stati Uniti, è al centro della complicata situazione dei migranti centro e sud americani che arrivano negli Stati Uniti. Migliaia di persone, negli ultimi mesi, sono arrivate negli Stati Uniti superando il confine con il Messico per cercare asilo politico o semplicemente la possibilità di lavorare. L’amministrazione statunitense di Donald Trump ha spesso definito questa ondata migratoria come “un’invasione” e Trump stesso ha costruito parte del suo consenso elettorale parlando delle necessità di costruire un muro lungo il confine con il Messico per tenere fuori i migranti. Nella sparatoria, sono stati uccisi anche tre cittadini messicani, tra cui anche una bambina di 10 anni.

Su Patrick Crusius per il momento non sono state diffuse molte informazioni. La polizia lo sta interrogando e non sono ancora state presentate delle accuse formali nei suoi confronti. È originario di Allen, nella conurbazione di Dallas, nel nord del Texas e una delle città più grandi dello stato. Viveva in un quartiere di case a due piani, con giardini curati. Sembra che Crusius vivesse solo con il nonno e i vicini lo hanno descritto come una persona senza niente di insolito. Da ieri, davanti alla casa dove viveva, c’è un agente dell’FBI che vieta ai giornalisti di avvicinarsi.

Donald Trump ha definito l’attacco di El Paso come «non solo tragico, ma un atto di codardia», dicendo di essere vicino alle vittime e promettendo aiuto completo alle autorità locali texane. Beto O’Rourke, ex rappresentante del Texas al Congresso e ora candidato alle primarie Democratiche per le presidenziali del 2020, ha interrotto la sua campagna elettorale per tornare a El Paso. Ieri sera a El Paso c’è stata una veglia in memoria delle persone uccise.