La contesa legale sulle radici dell’ultimo dipinto di Van Gogh
Si trovano su un terreno privato, ma il comune francese di Auvers-sur-Oise sostiene che debba essere parte del demanio pubblico

Da cinque anni a Auvers-sur-Oise, un comune francese di quasi 7mila abitanti a nord ovest di Parigi, è in corso una disputa legale tra l’amministrazione della città e i proprietari del terreno in cui crescono le radici che il pittore olandese Vincent van Gogh raffigurò nell’ultima tela che dipinse nell’estate del 1890, poco prima prima della sua morte, intitolata per l’appunto Le radici dell’albero.
Dal 2020, quando il ricercatore Wouter van der Veen riuscì a stabilire il punto esatto in cui Van Gogh dipinse il quadro analizzando una vecchia cartolina, il terreno è diventato un’attrazione turistica per centinaia di appassionati d’arte. I proprietari del terreno, che si trova al civico 48 di Rue d’Aubigny, sono i coniugi Jean-François e Hélène Serlinger, che lo acquistarono nel 2013 per ampliare il proprio giardino. Da quando è stato accertato il suo importante valore storico il comune di Auvers-sur-Oise lo ha però rivendicato come demanio pubblico, portando avanti una disputa legale con i Serlinger.

Le radici dell’albero di Vincent van Gogh
Una sentenza del 2023 aveva dato ragione alla coppia, respingendo una prima causa intentata dal comune. A marzo un tribunale d’appello di Versailles ha confermato quella decisione, stabilendo che le radici si trovano nel terreno dei Serlinger, e che di conseguenza non possono essere considerate parte del demanio pubblico. La sindaca di Auvers-sur-Oise, Isabelle Mézières, ha annunciato che farà ricorso in Cassazione.
In un’intervista data al New York Times, Jean-François Serlinger ha accusato Mézières di stare sfruttando il caso per «appropriarsi di un sito di importanza culturale», e che le sue rivendicazioni ne stanno ostacolando la corretta manutenzione. Il comune ha infatti impedito ai Serlinger di costruire una recinzione per proteggere le radici fino alla risoluzione definitiva del caso.
I Serlinger hanno raccontato che all’inizio non avevano intenzione di aprire il loro terreno al pubblico, ma che poi ci hanno ripensato per via dell’entusiasmo dei molti critici e appassionati d’arte che hanno conosciuto negli ultimi cinque anni. Nel 2023 hanno fondato un’associazione non profit dedicata alle “radici di Van Gogh”, e dall’anno scorso hanno cominciato a organizzare visite guidate sul loro terreno: durano mezz’ora, e costano 8 euro. Jean-François Serlinger ha detto che i ricavi vengono usati soltanto per coprire i costi di mantenimento.
Hanno anche firmato un accordo per rientrare nel patrocinio della Van Gogh Europe Foundation, una fondazione che si occupa di promuovere i luoghi e i musei legati a Van Gogh.
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