La Slovacchia ha approvato una contestata legge che rafforza i controlli sulle ong

Mercoledì il parlamento slovacco ha approvato una legge che richiede alle organizzazioni non governative attive nel paese di rendere note tutte le proprie fonti di finanziamento, compresi i nomi dei principali finanziatori: chi non la rispetterà sarà soggetto a multe. Il provvedimento è stato voluto dal primo ministro slovacco Robert Fico, leader del partito populista di sinistra Smer, che lo aveva promosso come strumento di maggiore trasparenza. Secondo i critici tuttavia è una misura che limiterà le libertà civili e le attività delle ong: alcuni gruppi dell’opposizione l’hanno soprannominata “legge russa”, perché si ispira appunto alle norme adottate dal regime di Vladimir Putin per reprimere i critici.
La Slovacchia fa parte dell’Unione Europea, ma negli ultimi mesi il governo sostenuto da Smer e dall’estrema destra nazionalista si è molto avvicinato alla Russia. Prima del voto il governo comunque aveva tolto dal testo finale della legge alcuni passaggi ritenuti problematici, anche per le pressioni della Commissione Europea: tra questi la parte che indicava le ong come “gruppi lobbisti” e “agenti stranieri”, una formula usata sia nella legge russa, sia in un contestassimo provvedimento introdotto nel maggio del 2024 in Georgia, il paese del Caucaso.
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