Gli attacchi contro diverse prigioni francesi
Sono avvenuti nella notte con auto incendiate e spari su un portone: non è ancora chiaro perché ma il governo dice che sono stati «coordinati»

Nella notte fra lunedì e martedì ci sono stati attacchi contro prigioni in diverse città francesi: a Tolone, nel sud-est del paese, sono stati sparati 15 colpi con un’arma semiautomatica verso il portone d’ingresso del carcere, mentre in altre strutture sono state incendiate automobili nei parcheggi. Il ministro della Giustizia Gérald Darmanin ha parlato di «attacco terroristico» e l’indagine è stata affidata alla Procura nazionale antiterrorismo.
Al momento non è chiaro chi siano i responsabili: su alcune auto nei parcheggi delle carceri è stata scritta con bombolette di vernice la sigla DDPF, acronimo di Droits des prisonniers français (Diritti dei carcerati francesi), che alcuni giornali riconducono a movimenti anarchici e di estrema sinistra. Anche una fonte anonima vicina all’indagine ha detto all’agenzia di stampa AFP che l’ipotesi anarchica sembra al momento la più convincente.
Il ministro della Giustizia ha invece collegato gli attacchi alle riforme del sistema penitenziario annunciate dal governo, che prevedono fra le altre cose di isolare in due strutture di alta sicurezza le persone considerate più pericolose fra quelle detenute per accuse o condanne per traffico di droga. Oggi Darmanin è stato al carcere di Tolone per parlare con gli agenti.
Gli incendi delle auto sono avvenuti nelle carceri di Aix-en-Provence, Marsiglia, Valence, Nîmes, Villepinte e Nanterre. Negli scorsi giorni episodi simili si erano verificati nel carcere di Réau e all Scuola nazionale di amministrazione penitenziaria di Agen, dove erano state incendiate sette macchine nella notte fra domenica e lunedì.



