Quattro dirigenti di Eni sono indagati per reati ambientali, nell’inchiesta sull’esplosione dello scorso dicembre a Calenzano

Fotografia dall'alto del deposito di Eni a Calenzano, agli atti delle indagini sull'esplosione di dicembre (ANSA, NPK)
Fotografia dall'alto del deposito di Eni a Calenzano, agli atti delle indagini sull'esplosione di dicembre (ANSA, NPK)

La procura di Prato ha emesso nuovi avvisi di garanzia nei confronti di quattro dirigenti di Eni, accusati di reati ambientali nelle indagini sull’esplosione dello scorso 9 dicembre in uno stabilimento di Eni a Calenzano, in provincia di Firenze, in cui morirono cinque persone e ne furono ferite altre 26. Lo ha deciso sulla base dell’esito di una consulenza tecnica che ipotizza che in passato i gestori del deposito scaricassero abitualmente acque contaminate in un fosso non isolato dalla falda acquifera sottostante. I quattro dirigenti indagati sono Patrizia Boschetti, Luigi Cullurà, Emanuela Proietti e Marco Bini, già indagati insieme ad altre cinque persone per disastro colposo e omicidio colposo plurimo per l’esplosione del 9 dicembre.