Abdourahmane Tchiani, già leader di fatto del Niger dal 2023, si è insediato come presidente per un periodo di transizione

Mercoledì Abdourahmane Tchiani, già leader della giunta militare che governa il Niger dal 2023, si è insediato come presidente in base a una nuova Costituzione, che ha sostituito quella precedentemente in vigore. Tchiani rimarrà in carica per un periodo di transizione di cinque anni, che il segretario generale del governo Mahamane Roufai ha tuttavia definito «flessibile» (potrà essere quindi prorogato). Oltre alla presidenza, Tchiani ha acquisito la carica di capo dell’esercito, il più alto grado militare del paese: dopo la proclamazione, ha firmato un decreto per sciogliere tutti i partiti politici.
Tchiani era stato il principale fautore del colpo di stato con cui, nel luglio di due anni fa, era stato deposto Mohamed Bazoum, il presidente in carica democraticamente eletto nel 2021. Dieci anni prima era diventato capo della Guardia presidenziale, un’influente unità d’élite dell’esercito, con una nomina decisa dall’allora presidente del Niger, Mahamadou Issoufou (2011-2021). Prima di quel momento, aveva svolto diverse funzioni: tra le altre cose, era stato addetto militare presso l’ambasciata del Niger in Germania e aveva lavorato come responsabile di alcune missioni per conto dell’ONU e della Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest (Ecowas).
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