La Cassazione ha confermato che non si farà un nuovo processo sulla strage di Erba

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Martedì la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso degli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi contro la sentenza con cui lo scorso luglio la Corte d’Appello di Brescia aveva respinto la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, e confermato la condanna all’ergastolo per Romano e Bazzi. La revisione del processo è l’ultima possibilità prevista dal codice di procedura penale italiano di correggere un errore giudiziario che ha portato a una condanna definitiva. Per la strage di Erba erano state fatte due richieste di revisione, ma i giudici di Brescia avevano stabilito che gli elementi portati dalla difesa non costituivano nuove prove e per questo non poteva essere aperto un nuovo processo. La Cassazione ha confermato la loro decisione, giudicando infondati i motivi del ricorso degli avvocati.

Olindo Romano e Rosa Bazzi furono condannati all’ergastolo per l’omicidio di quattro persone avvenuto a Erba, in provincia di Como, l’11 dicembre del 2006. Le vittime furono Raffaella Castagna, 30 anni, suo figlio Youssef, due anni, sua madre Paola Galli, 57 anni, e una vicina di casa di Castagna, Valeria Cherubini, 55 anni. Tutte queste persone furono uccise con coltelli e armi contundenti. Il marito di Cherubini, Mario Frigerio, 66 anni, fu colpito alla gola da una coltellata, ma riuscì a salvarsi. Nel 2023 gli avvocati difensori di Romano e Bazzi presentarono una richiesta di revisione del processo, e una seconda richiesta fu presentata dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser. Entrambe si basavano su presunti errori commessi durante le indagini e su possibili nuove prove: entrambe erano state respinte dalla Corte d’Appello lo scorso 10 luglio.

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