Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati all’ergastolo e a 28 anni per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte nel secondo processo d’appello

La lettura della sentenza per l'udienza del processo d'appello bis disposto dalla Corte di Cassazione per l'omicidio di Willy Monteiro
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Venerdì la Corte d’assise di Appello di Roma ha condannato rispettivamente all’ergastolo e a 28 anni di carcere Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli giudicati colpevoli dell’omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte, compiuto a Colleferro, vicino a Roma, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020. La sentenza di venerdì è stata stabilita al termine del secondo processo di appello per i fratelli Bianchi, chiesto ad aprile dell’anno scorso dalla Corte di Cassazione.

Marco e Gabriele Bianchi erano stati condannati in primo grado all’ergastolo, ma il tribunale d’Appello aveva riconosciuto loro le attenuanti generiche, riducendo la pena a 24 anni di carcere. La Cassazione aveva accolto il ricorso della procura contro il riconoscimento delle attenuanti, e aveva invece respinto i ricorsi relativi alle condanne a 23 e 21 anni delle altre due persone coinvolte nell’omicidio, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, che erano quindi diventate definitive.

La procura generale aveva chiesto per entrambi i fratelli Bianchi la condanna all’ergastolo: la Corte d’assise di Appello l’ha stabilita solo per Marco Bianchi, mentre ha innalzato la pena di Gabriele Bianchi a 28 anni, dato che gli ha riconosciuto le attenuanti generiche. Secondo la Cassazione la sentenza di appello non spiegava adeguatamente perché considerasse sullo stesso piano le attenuanti generiche e le aggravanti a carico dei Bianchi. La Cassazione aveva inoltre criticato la decisione di riconoscere ai fratelli il dolo eventuale (in cui cioè un’azione illecita è possibile ma non certa), meno grave del dolo diretto (in cui un’azione ha sicuramente come risultato un reato), e il fatto che la prima sentenza di appello non avesse tenuto conto delle recenti condanne per tentata estorsione e spaccio ai due fratelli.