Il procuratore distrettuale di Los Angeles si è opposto a una nuova sentenza per i fratelli Menéndez

Lyle e Erik Menéndez, nel 1991 (AP Photo/Kevork Djansezian, File)
Lyle e Erik Menéndez, nel 1991 (AP Photo/Kevork Djansezian, File)

Nathan Hochman, procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, vuole annullare la richiesta fatta dal suo predecessore di una nuova sentenza per Erik e Lyle Menéndez, i due fratelli che nel 1989 uccisero il padre José e la madre Kitty a Beverly Hills. I due dissero che temevano che i genitori li avrebbero uccisi per evitare che si scoprisse che José Menéndez, una persona importante nell’industria musicale, aveva abusato di Erik per anni, protetto dalla madre. All’epoca dei fatti i fratelli avevano rispettivamente 21 e 18 anni, ed erano stati condannati all’ergastolo per omicidio volontario: hanno già scontato 35 anni di carcere.

Hochman è entrato in carica a dicembre, circa un mese dopo che il suo predecessore George Gascón, noto per il suo approccio progressista, aveva chiesto una nuova sentenza per i fratelli Menéndez: Gascón non aveva messo in dubbio la colpevolezza dei due, ma aveva chiesto una condanna per omicidio colposo che tenesse conto anche degli abusi subiti. I giudici all’epoca dei fatti non avevano riscontrato prove delle molestie, nonostante alcune testimonianze di altri membri della famiglia Menéndez, mentre oggi, sostiene Gascón, i due fratelli avrebbero un processo diverso.

Il 10 marzo Hochman ha detto di essere contrario a una nuova sentenza, e ha accusato i fratelli Menéndez di aver ripetutamente mentito durante i processi a loro carico per difendersi. «La nostra posizione è che non dovrebbero uscire di prigione. Non sono riusciti a soddisfare i requisiti per dimostrare che non sono più un rischio per la comunità», ha detto Hochman in una conferenza stampa. Un tribunale di Los Angeles dovrà ora valutare la richiesta di Hochman: il 20 e 21 marzo sono in programma due udienze per decidere sul caso.