Da tre giorni 32 persone migranti sono bloccate su una piattaforma petrolifera nel Mediterraneo, senza soccorsi

La piattaforma petrolifera su cui sono bloccate le persone migranti
La piattaforma petrolifera su cui sono bloccate le persone migranti (foto di Sea Watch)

Il 1° marzo la ong Sea Watch ha avvistato 32 persone migranti bloccate sulla piattaforma petrolifera Miskar, che si trova in acque internazionali al largo della Tunisia ed è di proprietà della multinazionale britannica BG. Sono bloccate lì da tre giorni e finora non sono state soccorse: hanno riferito ad Alarm Phone, il servizio che fornisce assistenza ai migranti nel Mediterraneo, che una persona che era con loro è morta e che sono in condizioni critiche e al freddo. Le persone bloccate, tra le quali ci sono quattro donne e due bambini, hanno detto di essere partite dalla Libia ma poi il motore del loro gommone si è rotto, lasciandole alla deriva.

Sabato, sempre ad Alarm Phone, avevano riferito di attendere per domenica l’arrivo della marina tunisina, che non c’è stato. Sea Watch aveva fatto un sopralluogo sul posto col suo aereo da ricognizione Seabird, trovando le persone ancora lì, e aveva chiesto alle autorità europee di attivarsi per soccorrerle subito senza attendere la marina tunisina, temendo che questa possa espellerle illegalmente verso la Libia, una pratica che è stata ampiamente documentata e che comporta per le persone coinvolte la detenzione nelle prigioni libiche con sistematiche violenze, torture e stupri.