Alla fine lo stabilimento di Beko a Comunanza, nelle Marche, non chiuderà

Una manifestazione dei lavoratori della Beko a Siena, il 30 gennaio (ANSA/CRISTIAN LA MORTE)
Una manifestazione dei lavoratori della Beko a Siena, il 30 gennaio (ANSA/CRISTIAN LA MORTE)

Lo stabilimento a Comunanza della Beko, l’azienda di elettrodomestici turco-statunitense che ha rilevato le attività di Whirlpool in Italia e in Europa, non chiuderà a fine anno, come prevedeva il piano industriale dell’azienda presentato a novembre. Al momento però non si sa se e quanti lavoratori dello stabilimento, in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, manterranno il loro impiego. Inizialmente era previsto che fossero tutti licenziati. La decisione è stata resa pubblica dal presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, dopo un incontro in Turchia fra il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, e la famiglia Koç, che gestisce l’azienda.

Beko possiede diversi impianti produttivi in Italia, e i lavoratori dello stabilimento di Comunanza sono solo una frazione di quelli che l’azienda intendeva licenziare: il suo piano industriale prevede anche la chiusura dello stabilimento di Siena, e il ridimensionamento di quelli di Melano e Fabriano (sempre nelle Marche) e di quello di Cassinetta (in provincia di Varese). Lunedì prossimo è previsto un nuovo incontro fra l’azienda, il ministero delle Imprese e del Made in Italy e i sindacati, in cui dovrebbero essere forniti ulteriori informazioni sullo sviluppo del piano industriale.

– Leggi anche: Cosa sta succedendo alla Beko in Italia

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