L’Ucraina ha imposto delle sanzioni all’ex presidente Petro Poroshenko

Petro Poroshenko, Kiev, 1 giugno 2020 (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Petro Poroshenko, Kiev, 1 giugno 2020 (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, organo consultivo che riferisce al presidente, ha imposto delle sanzioni a Petro Poroshenko, leader del partito di opposizione Solidarietà europea. Poroshenko, che è stato presidente tra il 2014 e il 2019, ha confermato la notizia, pubblicata inizialmente da Forbes Ucraina, in un video in cui ha definito la decisione sulle sanzioni «incostituzionale», «politicamente motivata» e voluta direttamente dall’attuale presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.

Al momento non si sa in cosa consistano di preciso le sanzioni imposte a Poroshenko, né il motivo. Secondo Forbes Ucraina le sanzioni potrebbero essere collegate a un’accusa di tradimento. Poroshenko era stato eletto per la prima volta nel 2014, poco dopo l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, ed era il presidente dei primi anni di guerra contro i separatisti del Donbass, regione dell’Ucraina orientale in cui si trovano le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk.

Nel 2019 aveva perso le elezioni contro Zelensky. Da allora sono stati aperti più di venti procedimenti penali nei confronti di Poroshenko, compreso uno per tradimento per aver stretto legami economici con i separatisti del Donbass occupato dai russi. Nessuno di questi procedimenti ha portato finora a una condanna e anche per questo Poroshenko ha parlato di «processi politici» nei suoi confronti che sarebbero portati avanti da Zelensky, accusato di voler sfruttare l’attuale crisi causata dall’invasione russa per rinforzare la propria leadership interna.

Ieri sera Zelensky aveva anticipato che il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale aveva preso una decisione che sarebbe stata resa pubblica oggi dicendo che «i miliardi guadagnati vendendo l’Ucraina, gli interessi ucraini, la sicurezza ucraina, devono essere bloccati e usati per proteggere l’Ucraina e gli ucraini», senza però fare riferimenti a Poroshenko.