Gran parte dei lavoratori dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID) sarà messa in congedo forzato

Entro venerdì sera quasi l’intera forza lavoro dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID) sarà messa in congedo forzato. Lo ha deciso l’amministrazione del presidente Donald Trump, dopo che nei giorni scorsi già diversi tra dirigenti e lavoratori dell’agenzia erano stati messi in congedo o licenziati. L’agenzia impiega in tutto il mondo circa 10mila persone.
Dal 1961 USAID si occupa di fornire aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in decine di paesi, gestendo programmi di assistenza medica, istruzione, sostegno ai governi democratici e al libero mercato.
Lunedì il segretario di Stato Marco Rubio aveva detto di aver assunto l’incarico di direttore ad interim dell’agenzia, e aveva fatto sapere che l’amministrazione Trump era intenzionata a ristrutturare e potenzialmente abolire l’USAID. Tra i principali sostenitori della chiusura dell’USAID c’è Elon Musk, il noto imprenditore e capo del cosiddetto “Dipartimento per l’efficienza del governo” (DOGE), che negli scorsi giorni aveva ripetutamente accusato l’agenzia di essere «corrotta» e «ormai irrecuperabile», e di aver usato fondi degli «americani che pagano le tasse per sostenere politiche di estrema sinistra in giro per il mondo», arrivando a definire USAID «un’organizzazione criminale».
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